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IL TESORO alleggerisce la sua presenza nell'Enel: con un blitz a sorpresa Via Venti Settembre ha ceduto ...

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I vertici del Tesoro hanno chiamato a raccolta le principali banche e avviato una procedura che avrebbe visto Lazard, consulente per l'operazione, chiamare alla vera e propria asta notturna di mercoeldì una short list di 4-5 soggetti (oltre a Morgan si parla di Merryl Linch, City Gorup, Deutsche Bank, Goldaman Sachs). Asta terminata a tarda notte con l'aggiudicazione a Morgan Stanley del pacchetto in vendita. Secondo prime indiscrezioni l'operazione si sarebbe chiusa su valori molto prossimi a 5,4 euro ad azione: questo porterebbe nelle casse dello Stato un'ammontare, destinato alla riduzione del debito, sui 2,160 miliardi di euro. Un guadagno che però è destinato a salire. L'operazione chiusa con Morgan Stanley prevede infatti anche un earning out: la plusvalenza che la banca d'affari realizzerà cioè ripiazzando la tranche sul mercato è infatti destinata ad essere ripartita con l'azionista, senza considerare comunque le spese di commissione. Un ulteriore possibilità di incasso che che potrebbe così far salire, verosimilmente, l'ammontare totale dell'operazione lanciata da Via XX Settembre vicino a 2,2 miliardi di euro. Per ora il mercato sembra aver assorbito senza particolari rimbalzi l'operazione e l'attenzione è ora puntata sull'evoluzione delle quotazioni del titolo Enel, da tempo indicato come sottostimato dal mercato. Il Ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano, comment la nuova tranche come un opportunità di apprezzamento delle azioni. Anche perchè - ha spiegato - le Enel negli ultimi mesi hanno risentito negativamente delle attese di un mercato che aspettava la nuova tranche. Come ribadito, anche dallo stesso direttore generale del Tesoro Siniscalco: «pensiamo che il titolo possa salire gradualmente nelle prossime settimane» visto che è stato eliminato il «peso sulla quotazione dovuta al fatto che i mercati aspettavano questo atto». Alcuni analisti di primarie banche d'affari sull'argomento, mostrano una certa cautela legata sia alla tempistica del collocamento della nuova tranche, sia alle modalità con cui si starebbe realizzando il piazzamento. Secondo le stesse fonti tra i principali clienti di Morgan Stanley vi sarebbero infatti gli hedge fund: strumenti cioè altamente speculativi che potrebbero, alla prima occasione, abbandonare il mercato immettendo sulla piazza un grande quantitativo di titoli, in grado di influenzarne l'andamento. Un elemento che attenuerebbe l'effetto del lock up con cui il Ministero dell'Economia si è impegnato, per sei mesi, a non vendere «direttamente o indirettamente» nuovi titoli o strumenti finanziari collegati. A smorzare qualsiasi timore o atteggiamento cautelativo sull'operazione è stato comunque lo stesso direttore generale del Tesoro. Siniscalco ha infatti sottolineato come «la procedura d'asta» ha massimizzato la tutela dell'azionista maggioranza, garantendo una adeguata remunerazione, mentre gli azionisti di minoranza, sono stati tutelati da possibili ribassi con il lock up. La seconda tranche Enel - ha poi ricordato Siniscalco - «rientra in una politica organica di riduzione del debito pubblico». Sulla vendita i consumatori dell'Intesa annunciano di aver scritto alla Consob, lamentando «le procedure poco trasparenti ed oscure». In Borsa intanto l'Enel ha chiuso in progresso dello 0,11% a 5,42 euro.

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