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Capitalia e Bnl, parte il gioco delle alleanze

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Tensione sul titolo di via Veneto (+6%). Gli investitori prevedono un'aggregazione a breve

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Per i due istituti si torna a parlare di riassetto e di nuove alleanze. L'istituto presieduto da Cesare Geronzi ha come primo appuntamento quello del riassetto del patto di sindacato mentre l'ipotesi di un'aggregazione magari con Antonveneta o con la Popolare di Lodi per il momento fa parte più delle illazioni che di un piano definito. Capitalia infatti in questo momento è in piena fase di risanamento e le nozze con un altro istituto renderebbero tutto molto complicato. Il tallone d'Achille dell'istituto continua a essere la mole dei crediti a rischio. Le sofferenze al 30 giugno ammontavano a 4,5 miliardi di euro mentre gli incagli netti erano 2 miliardi. Insieme rappresentavano l'8,2% degli impieghi. L'interesse su Capitalia è alimentato soprattutto dalle attese per la ridefinizione del patto di sindacato. I movimenti ai blocchi in Borsa anche ieri dopo quelli dei giorni scorsi hanno fatto pensare a un riassestamento delle quote in vista del nuovo patto. Ieri in serata è transitato un pacchetto di 7 milioni di titoli, pari allo 0,32% del capitale circa. Venerdì è passato l'1,9% del capitale mentre due giorni prima era transitato il 2,17%. Fonti finanziarie della capitale avevano affermato che si trattava di acquisti «da parte di mani amiche». Le consultazioni tra i soci continuano in modo febbrile ma sembra che al momento non si sia raggiunto un accordo. Così anche la data del 16 ottobre quando si svolgerà il consiglio d'amministrazione potrebbe risolversi con un nulla di fatto. I nodi da sciogliere sono ancora molti e tra questi c'è anche quello di come gli aderenti al patto di sindacato troveranno espressione nel prossimo consiglio d'amministrazione. È probabile poi che ci sia un rimpasto nel cda per far posto ad alcuni soci privati. Tra questi ci potrebbero essere, come dicono indiscrezioni, i rappresentanti di Tronchetti Provera e di Colaninno mentre improbabile sembra essere l'ingresso di Ricucci. Tutta questa partita sta tenendo accesa l'attenzione degli investitori a Piazza Affari e ieri i titoli della holding bancaria di Geronzi hanno chiuso la seduta in salita del 5% a 2,31 euro. Alta tensione anche sulla Bnl che ieri ha guadagnato il 6% a 1,78 euro. Il rastrellaemnto potrebbe essere stato fatto, secondo gli operatori dagli attuali azionisti e dall'immobiliarista Danilo Coppola che detiene il 2,4% di Bnl secondo quanto ufficializzato alla Consob, ma che ha dichiarato di essere salito al 4,6%. Per l'istituto di via Veneto si continua a parlare di un possibile matrimonio. Venerdì scorso Gonzalo Torano, responsabile dello sviluppo business del Bilbao (che detiene una quota che sfiora il 15% di Bnl) ha detto che «la strategia stand alone di Bnl va bene per adesso, ma in futuro una fusione potrebbe essere un'opportunità o perlomeno un'alternativa».

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