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Fmi: l'Europa riformi lavoro e previdenza Alla Bce il consiglio di mantenere una politica espansiva. L'euro? Non è un problema

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Ma questa volta l'appello fa ancora di più riferimento all'urgenza perché Eurolandia è di fatto in una fase di stagnazione. Gli esperti di Washington dimezzano le previsioni di crescita portandole allo 0,5% per il 2003 dall'1,1% previsto appena cinque mesi fa. Il pil dei Dodici crescerà meno del già modesto dato del 2002 e anche i consueti rinvii ad una ripresa nella seconda parte dell'anno questa volta non lasciano spazio a troppi entusiasmi. E a preoccupare di più gli economisti del Fondo sono i big dell'Eurozona, Germania, Francia e Italia, per i quali sono attese le stime che saranno diffuse a breve. Per il pil dei tre maggiori partner euro sicuramente si parlerà di un ulteriore taglio, prossimo alla recessione per i tedeschi, vicino al mezzo punto percentuale per l'Italia. Il board dell'istituto di Washington dice di apprezzare gli sforzi in direzione delle riforme annunciati dai Paesi europei al vertice di Lisbona. Insiste tuttavia sulla necessità che queste misure siano sostenibili e durature, non dettate insomma dalle avversità economiche. E ancora sull'opportunità di favorire innovazione e ricerca. Quello che però occorre sopratutto fare è la riforma del mercato del lavoro e delle pensioni. Il Fmi sottolinea inoltre che la politica di bilancio in Europa negli ultimi anni è stata troppo incentrata sul breve termine. A questo proposito il Fondo ribadisce che i criteri del patto di stabilità sono appropriati. Alla Bce l'istituto di Washington suggerisce di mantenere una politica espansiva. Il Fondo sostiene che il patto è orientato a sostenere allo stesso modo sia la stabilità sia la crescita, ma che la crescita significa innanzitutto operare riforme strutturali, appunto, piuttosto che puntare a stimolare la domanda nel breve termine. Sull'apprezzamento dell'euro infine un messaggio trnquillizzante: non rappresenta un problema, almeno fino a quando non supererà le attuali quotazioni.

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