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Bene rubato, lo sconto resta

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Viceversa se un'azienda ha diritto al credito di imposta per gli investimenti nelle aree depresse e il titolare muore trasferendo, attraverso una donazione, la titolarità della società ai figli, l'agevolazione non passa a questi. I chiarimenti arrivano dall'Agenzia delle Entrate che in due diverse risoluzioni pubblicate oggi risponde alle istanze dei contribuenti. La risposta viene motivata dal fatto che la detassazione sul reddito decade, tra le altre cose, nel caso in cui i beneficiari cedano volontariamente il bene. Ma non è certo per loro volontà che i contribuenti in questione si sono visti soffiare il bene sotto al naso. Nel secondo caso prospettato invece la risposta è stata negativa perchè «il credito d'imposta ha natura soggettiva. - spiega l'Agenzia - Infatti matura esclusivamente in capo al soggetto che effettua l'investimento e la sua fruibilità non può essere ceduta a terzi per effetto di disposizioni realizzative». Il trasferimento della titolarità del bonus perciò è possibile nei soli casi in cui «specifiche norme giuridiche prevedono, in seguito al verificarsi dell'operazione, una confusione di diritti e obblighi dei diversi soggetti giuridici interessati». Quindi nei casi di fusione, successione per decesso dell'imprenditore individuale, scissione. Nel caso in esame, l'operazione di donazione coinvolge due distinti soggetti giuridici che rimangono tali anche successivamente alla donazione stessa. Ciò considerato si ritiene, quindi, che il credito d'imposta maturato e non utilizzato non possa essere trasferito in capo alla Società costituitasi a seguito della donazione».

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