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«CONFERMIAMO tutti gli obiettivi del piano industriale fissati al 2003 anche se lo scenario mondiale è cambiato in peggio».

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«L'azienda Banca Intesa - ha proseguito Passera - è riuscita a rispettare gli impegni presi guadagnando in termini di fiducia anche per quello che farà nei prossimi anni». Tutto questo, ha proseguito l'ad, a un anno dal faro del business plan, che «ha impegnato tutti, sapendo che siamo all'inizio di una strada, di un percorso, che ci porterà a fare di Intesa la più grande banca retail italiana e anche la più grande azienda corporate». Nel primo semestre 2003 l'utile netto consolidato di Banca Intesa ha raggiunto i 710 mln di euro, in crescita rispetto ai 114 mln del primo semestre 2002. Con riferimento al secondo trimestre 2003, il gruppo ha messo a segno un utile netto consolidato di 397 milioni, in forte miglioramento rispetto alla perdita di 311 milioni dello stesso periodo del 2002. Rispetto al primo semestre dell'anno la crescita dell'utile è stata invece del 26,8%. Nel primo semestre di quest'anno Banca Intesa ha ridotto del 5,8% i costi operativi ed in particolare del 7,9 quelli del personale. L'utile dalle attività ordinarie è quadruplicato passando da 261 a 1.148 mln. Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente Giovanni Bazoli. «Visto anche l'accordo di bancassurance con la compagnia - ha commentato - a noi interessava la stabilità dell'azionariato e della guida delle generali: questo si è verificato e quindi siamo pienamente soddisfatti della situazione attuale». Quanto a possibili novità nella compagine del patto di sindacato della Rcs, «ci potrebbe essere qualche modifica - ha affermato il presidente Giovanni Bazoli - ma nulla di traumatico. Il patto è già formato da soci di altissimo livello». Bazoli ha quindi ribadito che ogni decisione «sarà presa da tutti i soci a iniziare da quelli maggiori», riservandosi «di parlarne con tutti e soprattutto su quando tutto questo accadrà». Il presidente di Intesa ha poi ricordato che la partecipazione di Banca Intesa deriva dall'acquisizione della Comit. «Ci troviamo a gestire una partecipazione tradizionale - ha osservato - che già per questo merita attenzione».

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