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In un anno sono cresciuti del 23%. A luglio hanno sfiorato i 136 miliardi

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Alla fine di luglio - secondo i dati diffusi da Bankitalia nel supplemento all'ultimo Bollettino Statistico di Via Nazionale - la richiesta di mutui per l'abitazione si è avvicinata alla cifra record di 136 miliardi di euro, con un aumento del 22,7% rispetto ad un anno prima. Dai 110,5 miliardi di euro di luglio 2002 si è passati infatti, ad un anno di distanza, a 135,683 miliardi, in crescita dell'11,5% anche rispetto a fine dicembre 2002 (121,634 mld) e di tre miliardi di euro in confronto al mese precedente. Dal Bollettino emerge anche che cala il peso delle tasse e anche il rapporto debito-Pil, ma l' Italia nel 2002 ha mantenuto le stesse posizioni nella classifica dei paesi europei. Rimane saldamente al primo posto in Eurolandia per il peso del debito pubblico (al 106,7% sul Pil nel 2002) così come si conferma all' ottavo posto sul fronte fiscale con un 41,6% del reddito che finisce in tasse. La riduzione della pressione fiscale ha però portato indietro, sui livelli del 1994, il rapporto delle tasse rispetto al pil. Per trovare un valore più basso bisogna risalire al 40,5% del 1991. La «euro-top» stilata da Via Nazionale mostra che l' Italia per il debito pubblico (lordo), con un 106,7% del Pil nel 2002 (sceso rispetto al 109,5% dell' anno prima) è la maglia nera, seguita a stretto giro dal Belgio (105,3%) e della Grecia (104,9%). In ogni caso lo stacco è notevole sia rispetto alla media dei paesi dell'area euro (69,2%), sia rispetto a quella dell'Ue (62,7%). È questa una situazione che produce i suoi effetti anche sull'andamento della spesa per interessi: l' Italia ha peso il 5,7% del Pil del 2002 per pagare gli interessi sul debito contro una media dell'area euro del 3,7%; in pratica due punti percentuali di pil in più. Va peggio solo il Belgio con un 6% secco.

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