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ARRIVA dagli Usa l'ultima novità sul fronte tributi.

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L'idea è quella di introdurre una sovrattassa di 10 centesimi sul costo dei premium coffees il cui prezzo standard può raggiungere i 5 dollari in certi locali alla moda. Seattle è la città Usa con il più alto consumo di caffè espresso: circa 200mila tazzine al giorno, secondo le ultime rilevazioni, con l'aggiunta di latte, miele, caramello e creme di ogni tipo. L'extra cash, nota Fiscooggi.it, la rivista on line dell'Agenzia delle Entrate, permetterà di far incassare al fisco locale ben 7 milioni di dollari e, secondo i tecnici, colpirà soltanto le tasche dei più ricchi, assidui consumatori del cappuccio di Seattle. Nessun paragone ovviamente con il classico caffè all'americana, che a Seattle viene spregiativamente riservato alle low class. I ceti abbienti che frequentano la City e gli uffici dei grandi gruppi della West Coast invece si siedono nei meeting con un immancabile cappuccino o con l'espresso affogato in un mare di creme dolcissime. E se il fisco guarda con favore al nuovo tributo protestano invece le associazioni dei proprietari dei caffè e gli stessi produttori, preoccupati per l'effetto negativo del balzello sulle vendite al dettaglio. Difficile fare previsioni su come andrà a finire visto che gli oppositori, guidati e finanziati dal colosso del caffè Starbuck's e dalla Camera di Commercio, hanno già raccolto 70mila dollari per affondare l'iniziativa.

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