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Finanziaria, polemica sul condono Potrebbero essere riproposti gli emendamenti di AN e FI dell'anno scorso

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Le prospettive economiche non sono rosee. Di ripresa non c'è segno e le tensioni internazionali non fanno che aggravare la situazione. Risultato: investimenti e consumi ridotti al lumicino. A questo si aggiunge l'escalation dei prezzi. A fronte di questo scenario la Finanziaria dovrà conciliare la riduzione del deficit, con la necessità di dare carburante all'economia. I tecnici del ministero dell'Economia sono già al lavoro anche se si entrerà nel vivo dell'esame a fine mese. Per far ripartire i consumi e al tempo stesso abbattere il deficit, rispettando la tabella di marcia di Bruxelles, il Governo ha bisogno di poter contare su entrate certe; quelle che soltanto un condono edilizio può dare. Ma l'ipotesi suscita qualche mal di pancia nella maggioranza. Per An non è un tabu ma il sottosegretario all'Economia, Maria Teresa Armosino ieri si è detta preoccupata perchè si potrebbe passare dal piccolo illecito al grande abuso. Raffica di no al condono dai Verdi e da Legambiente. La Confedilizia è favorevole ma con paletti: il condono deve essere limitato e non attaccare beni di carattere fondamentale, quali beni ambientali o storico-artistici. Al momento il condono edilizio esiste solo nel dibattito politico ma qualora dovesse diventare un'ipotesi concreta potrebbe ricalcare gli emendamenti proposti dallo scorso anno. Il primo di An, riguardava le violazioni edilizie minori; il secondo era firmato invece dai deputati di Fi. L' emendamento di An consentiva la sanatoria per alcune tipologie, prevedendo a seconda di casi vari importi: per ampliamenti non superiori al 30% della costruzione originaria e per le opere che non riguardavano l'aumento della volumetria l'importo è di 150 euro a metro quadrato; per le opere di ristrutturazione edilizia o di cambio della destinazione d'uso l'importo era di 75 euro al metro-quadro; per le opere di manutenzione straordinaria e di restauro e risanamento conservativo il pagamento scendeva a 50 euro. Condono no-limit invece nell'emendamento di FI. Il pagamento variava da 500 euro per opere da sanare di 100 metri cubi, ai 5.000 euro per quelle di 750 metri cubi. Se la struttura era ancora più grande si pagavano in più 10 euro al metro. Il governo sta pensando anche a un giro di vite alle spese. Oltre alle pensioni su cui il dibattito è nel vivo, potrebbero esserci interventi sulla sanità. Ma il punto forte della Finanziaria saranno le misure a sostegno dell'economia. La manovra come indicato dal Dpef sarà pari a 16,3 miliardi di euro, ma per un terzo (circa 5 miliardi) potrebbe essere costituita da interventi per supportare la ripresa. In vista sconti fiscali per l'acquisto di mobili e elettrodomestici. Potrebbero essere prorogati gli sgravi sulle ristrutturazioni delle case. Per le imprese incentivi se investono in innovazione. Possibile un bonus a favore delle famiglie con anziani e più di tre figli e con reddito basso. L.D.P.

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