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Grana Padano sotto tiro

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Ne dà notizia una nota dell'Antitrust, in cui si precisa che il procedimento dovrà concludersi entro il 31 marzo 2004. L'accordo finito sotto le lente dell'Autorità su comunicazione dello stesso Consorzio prevede un sistema di contribuzione progressivamente crescente a carico dei singoli consorziati per ogni forma di grana padano prodotta in eccedenza rispetto alla media della loro produzione degli ultimi 8 anni. Ciò, spiega il Garante, «nell'ipotesi in cui le forme di grana padano complessivamente prodotte ogni anno dal consorzio risultino superiori a tre milioni e mezzo». Tale sistema di contribuzione, «in quanto disincentiva gli incrementi produttivi delle singole aziende aderenti al Consorzio e determina, di conseguenza, una restrizione dei quantitativi di Grana Padano prodotti, con possibile aumento dei prezzi al consumo e con effetti sostanzialmente simili a quelli riscontrati in occasione di un'istruttoria conclusa nel 1996 nei confronti del Consorzio Parmigiano Reggiano e dello stesso Grana Padano, potrebbe - afferma l'Antitrust - essere suscettibile di restringere la concorrenza». Nel motivare l'avvio dell'istruttoria nei confronti del Consorzio di Tutela Grana Padano, l'autorità guidata da Giuseppe Tesauro esamina il segmento di mercato in cui si raggruppano il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano e i cosiddetti formaggi tipo grana. Sostanzialmente quelli che, oltre che consumati così come prodotti, possono anche essere grattugiati sulle pietanze.

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