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Elettricità, bollette care per il fisco Le tasse pesano fino al 50% sui costi

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Su ogni kilowattora prodotto attualmente in Italia, grava un'aliquota tra il 5% e l'8%, alla quale si aggiunge un prelievo sui consumi che varia dal 29% per le famiglie al 40% per un'utenza industriale medio-piccola. Una mole di tasse che rischia di vanificare i benefici dell'apertura del mercato e della costruzione di nuove centrali. Il dato emerge dalla ricerca «L'alto prezzo dell'elettricità: cause, problemi e prospettive» coordinata dal professor Luigi Prosperetti. Il carico fiscale sull'elettricità oscilla da un minimo del 34% a un massimo del 50% e contribuisce a far innalzare i prezzi, oltre le medie europee: in Italia, infatti, il Megawattora costa circa 58 euro, più del doppio che in Francia (23,4 euro/MWh), Regno Unito (26,3 euro/MWh) e Germania (24,1 MWh). Altra palla al piede per la competitività dei prezzi, la scelta di escludere il nucleare, bruciare poco carbone e puntare su combustibili più costosi, come i derivati del petrolio e il gas. Una fonte, quest'ultima, che peserà sempre di più, per l'utilizzo nei moderni cicli combinati, passando dal 38 al 58% del contributo totale alla produzione di energia. Il consumo record di gas, potrebbe far lievitare ancora i costi del kilowattora. In Italia, infatti, il gas costa il 19% in più che in Germania, il 17% in più che in Spagna, ovvero 4,46 euro per gigajoule contro i 3,82 della Spagna e i 3,72 della Germania.

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