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Previdenza, scontro sulle pensioni pubbliche

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Miglioramento nel fabbisogno statale. Nei primi sette mesi disavanzo diminuito di 3 mila milioni di euro

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Buone notizie sul secondo argomento: nei primi sette mesi del 2003 il fabbisogno del settore statale è ammontato a circa 27.100 milioni , contro i 30.557 milioni dello stesso periodo del 2002. Inoltre nel solo mese di luglio si è registrato un disavanzo del settore statale di circa 1200 milioni di euro a fronte di un disavanzo di 2.262 milioni del luglio 2002. Ma sulla previdenza ancora polemiche. «L'incontro tra il ministro Giulio Tremonti e il ministro Roberto Maroni si è esclusivamente concentrato su analisi tecniche legate a dinamiche della spesa previdenziale. Ogni ipotesi ed ogni allarmismo sono dunque ingiustificati». È giunto in serata il tentativo di raffreddare le polemiche, affidato ad una nota del ministero dell'Economia. L'ultima giornata di lavoro prima della pausa estiva era stata caratterizzata ancora una volta dall'alta tensione sulla riforma della previdenza. È accaduto infatti che le voci di un accordo tra il ministro del Lavoro, Roberto Maroni, e il suo collega delll'Economia, Giulio Tremonti, sul modo di equiparazione delle pensioni pubbliche e private, abbiano provocato una nuova scossa tellurica soprattutto nella maggioranza. Non è stata infatti l'opposizione ad insorgere. A mettersi subito pesantemente di traverso circa quest'ipotesi è stata anzitutto Alleanza nazionale, attraverso le parole del suo capogruppo alla Camera, Ignazio La Russa: «Al di là di ogni considerazione di merito (sulla quale siamo peraltro in disaccordo), saremmo in presenza di un metodo davvero inaccettabile, visto l'impegno di garantire collegialità nell'azione di Governo, assunto in prima persona dal Presidente Berlusconi nella recente verifica». Anche i sindacati hanno fatto muro. «È un'invenzione di Ferragosto» ha affermato il segretario della Cisl, Savino Pezzotta. Per il segretario generale dell'Usae, Bonazzi, va mantenuta l'attuale situazione per evitare che eventuali modifiche al sistema producano ulteriori blocchi al mercato del lavoro. Ma il ministro del Lavoro, Roberto Maroni, ha fatto solo una parziale retromarcia, senza sbilanciarsi: le modifiche alla delega sulla riforma previdenziale saranno oggetto di studio durante la pausa agostana. La nuova proposta sarà pronta per l'inizio di settembre: «Sono ottimista sull'esito del confronto all'interno del Governo- ha aggiunto Maroni- con Tremonti abbiamo concordato che, durante le vacanze, Economia e Welfare svolgeranno considerazioni sulle ipotesi sul tappeto. Per rivederci a fine agosto per formulare una proposta che integri e migliori la delega previdenziale da sottoporre all'esame della maggioranza, del Governo e delle parti sociali. Credo riusciremo a formulare una proposta accettabile per tutta la maggioranza».

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