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Fiat vola sull'aumento di capitale

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Il titolo balza del 6,3%. Oggi il consiglio con i primi dati del risanamento

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Una dopo l' altra le sottoscrizioni si sono chiuse con percentuali molto alte e la Borsa, dove il titolo del Lingotto ha guadagnato oggi il 6,3% a 5,566 euro, ha premiato la società in vista del cda di oggi che dovrà esaminare i conti, a detta degli analisti in miglioramento, del secondo trimestre del 2003. Ma ieri è stato anche il giorno dell'accordo separato sulla mobilità con Cisl e Uil da una parte e Cgil dall'altra. L'intesa prevede la mobilità lunga per 2100 lavoratori che entro i prossimi sei anni (per il Nord) e sette anni (per il Sud) andranno in pensione. Altri 794 andranno in mobilità corta. L'accordo prevede anche che nella prima decade di settembre venga convocato un tavolo nazionale di monitoraggio sul gruppo Fiat e che sia aperta una trattativa sulla vicenda di Arese alla quale dovranno partecipare sindacati, azienda e Governo. La Fiom definisce "irresponsabile" la scelta di firmare un accordo sulla mobilità dei lavoratori della Fiat "in presenza di altri esuberi". Dal punto di vista finanziario, il Lingotto, nell'ultimo giorno di aumento di capitale, è stato ieri il vero protagonista di Piazza Affari: in un giorno di scambi estivi ridotti il titolo ha chiuso con un guadagno del 6,3%, ma soprattutto sono passate di mano 42,48 milioni di titoli ordinari, pari al 9,8% del capitale, tre volte la media degli ultimi 30 giorni. Oggi, in consiglio di amministrazione, l'ad Giuseppe Morchio rende noti i primi effetti del piano di ristrutturazione e gli investitori stimano che nel periodo aprile-giugno la divisione auto della Fiat sia riuscita a contenere la perdita operativa accusata nel primo trimestre di quest'anno portandola da 334 milioni di euro a 240/250 milioni. Il rosso del gruppo dovrebbe passare da 342 milioni del primo trimestre al di sotto dei 100 milioni. Ieri si è chiuso l'aumento di capitale da 1,842 miliardi di Fiat con la Borsa che ha scommesso sul tutto esaurito. Per conoscere i risultati ufficiali dell'operazione, partita il 7 luglio, bisognerà tuttavia attendere oggi. Per gli operatori di Piazza Affari si va verso l'en plein e fra gli addetti ai lavori c'è chi parla di sottoscrizioni intorno al 95%, non lontano dal successo registrato da Ifil e Ifi. La ricapitalizzazione di Fiat, a supporto del piano di rilancio del gruppo, messo a punto dall'Ad Giuseppe Morchio e varato lo scorso 26 giugno, è garantita da un consorzio di 11 banche italiane e straniere. Ma con ogni probabilità Abn Amro, Banca Imi, Intesa, Bnl, Bnp Paribas, Citigroup, Deutsche Bank, Mcc, Merrill Lynch, Mps e Unicredit - questi gli istituti che compongono il pool - saranno chiamati a un impegno solo marginale. Per l'aumento erano state offerte 368.457.108 azioni ordinarie Fiat al prezzo di 5 euro ciascuna nella misura di 3 nuove azioni ordinarie ogni 5 di qualsiasi categoria possedute.

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