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Cirio sull'orlo della liquidazione

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Si lavora a un coinvolgimento di Euroconserve. Potrebbe versare 70 milioni

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A meno di sorprese dell'ultima ora il consiglio d'amministrazione che si riunisce oggi, potrebbe decidere la messa in liquidazione. Le trattive tra l'advisor Livolsi e le banche sono continuate serrate per tutta la vigilia ma senza riuscire a trovare una via d'uscita. Gli istituti creditori non sono disposti a mettere sul piatto ulteriori finanziamenti che non siano garantiti da un serio piano industriale. L'ipotesi di un aumento di capitale è vista con molte perplessità. L'ultima sponda che potrebbe far muovere il fronte bancario, sembra essere quella offerta da Ronchi. L'amministratore delegato di Euroconserve potrebbe mettere sul piatto tra i 70 e gli 80 milioni supportato da una cordata di imprenditori del settore. Ronchi ha anche dichiarato che è pronto a guidare il gruppo per tre anni verso il risanamento. Ma sull'ipotesi Ronchi ci sono diversi punti oscuri. Innanzitutto chi sono gli altri imprenditori della cordata che potrebbero appoggiarlo? E poi come mai finora non è stato contattato il gruppo Divella che dopo la Cirio è il marchio di maggior peso del settore e ha detto più volte di essere interessato? E poi quale è il piano industriale di Ronchi? Livolsi sta anche lavorando alla possibilità che le banche mettano sul piatto altri 70 milioni. A questo punto con gli istituti più Euroconserve, il rimborso degli obbligazionisti salirebbe per la categoria più penalizzata dal piano precedente, dal 13 al 35-40%. L'advisor punta proprio a questo. Ed è con questo piano che Livolsi si presenterà oggi al consiglio d'amministrazione. Qualora ci fosse una maggiore disponibilità delle banche si potrebbe andare ad un nuovo aggiornamento dell'assemblea ed evitare la messa in liquidazione. I margini di manovra comunque sono molto risicati e stando alla situazione della vigilia l'ipotesi più probabile invece è quella della fumata nera. E il Governo? Al momento non c'è stata nessuna presa di posizione se non una generica dichiarazione del ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano che ieri ha gettato acqua sul fuoco. «Calma, non siamo ancora alla liquidazione». Un intervento del Governo allo stato attuale non è stato preso in considerazione anche perchè rimetterebbe automaticamente in gioco la questione degli aiuti alla Fiat. Intanto dalla Regione Puglia è arrivato l'invito, qualora si arrivasse alla decisione di smembrare il gruppo Cirio e di cederne i rami industriali, di tenere in considerazione l'offerta di Divella». Il sindaco di Lecce, Adriana Poli Bortone ha fatto appello agli amministratori meridionali perchè intervengano presso il Governo. L'auspicio è che la Cirio «possa contare su un acquirente radicato nel Mezzogiorno come Divella senza privilegiare esclusivamente imprenditori del Nord Italia».

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