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L'hi-tec tira giù i mercati, la Coca-cola spumeggia

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Il colosso americano delle bevande spopola col prodotto alla vaniglia e negli Usa con l'acqua minerale

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Pochi invece comprano telefonini o investono in hi-tec. Così ieri le previsioni non ottimistiche fornite da colossi come Nokia ed Ibm per il prossimo trimestre hanno condizionato al ribasso tutti i mercati determinando anche la brutta partenza del Nasdaq. Invece per il colosso Coca cola le cose sono andate bene, dopo la presentazione di una buona trimestrale. Sono stati infatti i titoli tecnologici a deprimere i mercati finanziari in Europa come negli Stati Uniti. Francoforte ha ceduto l'1,3%, Parigi lo 0,68%, Londra ha finito a -0,50%. A Milano il Mibtel ha chiuso a -0,46% e il Mib30 a -0,49%, Numtel -0,83%. Non sono andati bene neanche i titoli assicurativi e bancari, ma è stato l'hi-tech il comparto più debole. A determinare il cattivo andamento principalmente alcuni dati societari in particolare appunto quelli di Ibm e Nokia. Il colosso informatico ha diffuso utili in rialzo ma ha deluso sulle vendite. Invece il gigante finlandese della telefonia, prevede vendite di cellulari in possibile diminuzione nei prossimi mesi e alla Borsa di Helsinki ha perso il 15%. Dal mercato americano la curiosità (si fa per dire) della Coca cola, il cui titolo è salito di 1,72 dollari a 44,63, dopo che la trimestrale di ieri ha evidenziato un incremento dell'utile dell'11%. La Coca cola è il numero uno mondiale nel comparto dei soft drinks, e il suo utile nel secondo trimestre, salito appunto dell'11% corrisponde a 1,36 miliardi di dollari, ossia 55 cents per azione, uno in più dei 54 previsti. I ricavi si sono attestati invece su 5,69 miliardi di dollari. Il risultato positivo relativo in particolare all'utile è dovuto alla crescita delle vendite di nuovi prodotti, come Vanilla Coke in Europa, oltre che di acqua in bottiglia negli Usa. Il fatturato a 5,69 miliardi di dollari attesta inoltre una crescita del 6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Peraltro, la riduzione dei posti di lavoro operata, ha pesato sui profitti piùo meno per due cents per azione. Ed è in arrivo una sventagliata di nuovi prodotti: dalla Diet Coke al gusto di limone, alla Sprite con gusto tropicale, alla Cola alla vaniglia. Tornando a Piazza Affari. La Fiat (+1,50%) è il miglior titolo del Mib30, proseguendo la corsa iniziata l'altro ieri grazie alle previsioni positive circa i conti del secondo trimestre dell'anno diffusi dalla controllata Usa Cnh; sulle azioni del Lingotto sono scattate una serie di ricoperture dopo che nei giorni precedenti i titoli erano stati venduti allo scoperto. La buona performance di Fiat sta facendo leva anche sulle quotazioni della controllante Ifil (+3,99% a 1,745 euro). Tra i pochi titoli in rialzo del Mib30 gli energetici: salgono Eni (+0,6%), Saipem (0,90%), mentre SnamReteGas, a lungo in rialzo, finisce in parità (-0,06%), mentre Enel termina sotto (-0,35%). Crolla Stm (-5,54%), direttamente colpita dai dati della Nokia, principale cliente della società guidata da Pasquale Pistorio; male, di conseguenza, anche la controllante Finmeccanica (-2,56%); in controtendenza le popolari )Banche Pop. Un. +0,75%; Bpop Ver. e Nov. +0,32%). Gli assicurativi a lungo in rosso, nel finale recuperano pur rimanendo contrastati: Alleanza -0,48%,; Generali -1,26%; Ras +0,19%. Deboli i telefonici: Tim cede lo 0,19%, Telecom guadagna lo 0,30%, Olivetti praticamente invariata (+0,09%). D. T.

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