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Ifi, Ifil e Fiat, operazione salvataggio

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Si farà chiarezza sulle possibili fusioni tra le società di controllo

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E sempre oggi il presidente e amministratore delegato di Ifil, Gianluigi Gabetti, che è anche vicepresidente di Ifi, e il direttore generale, Daniel Winteler, saranno a Milano, nella sede di Banca Intesa, per presentare alla comunità finanziaria l'aumento di capitale e i progetti della finanziaria, ormai divenuta il vero braccio operativo della famiglia Agnelli, dopo il riassetto che ha trasformato l'Ifi in pura holding di controllo (le sono rimasti il 62,85% di Ifil e il 25% di Exor, di cui il restante 75% è in mano alla Giovanni Agnelli e C.). L'annuncio del tris di aumenti non ha avuto in Borsa un'accoglienza positiva. I titoli hanno perso terreno: solo vederdì Ifi ha ceduto il 5,74%, Ifil il 5,05%, Fiat il 3,56% (attestandosi a 6,080 euro). Ma in circostanze come questa avviene quasi sempre che i titoli si allineino ai valori degli aumenti. La ricapitalizzazione di Fiat è di 1,842 miliardi di euro; i 368,4 milioni di nuovi titoli sono offerti nel rapporto di tre ogni cinque posseduti di qualsiasi categoria, al prezzo di 5 euro. Per Fiat una parte di mezzi freschi (560 milioni) proverrà dalla Ifil, che detiene il 30% del gruppo del Lingotto e ha assicurato la copertura della sua quota. Una settimana fa il cda di Ifil ha sottolineato di «condividere gli obiettivi» del piano-Morchio. Ifil ricorrerà a mezzi propri ma, soprattutto, ha lanciato l'operazione sul capitale da 502,2 milioni di euro, attraverso l'emissione di 386,3 milioni di azioni ordinarie del valore nominale di 1 euro, da offrire agli azionisti nel rapporto di 57 nuove ordinarie ogni 100 ordinarie o di risparmio possedute, al prezzo 1,30 euro per azione. Il denaro necessario ad Ifil sarà in gran parte garantito dall'Ifi, che ha lanciato a sua volta un aumento di capitale fino a un massimo di 456,7 milioni di euro. Le nuove azioni di Ifi saranno offerte nel rapporto di nove ordinarie o privilegiate ogni cinque detenute. Il prezzo di emissione è fissato in 4,5 euro per azione. In totale saranno emesse 55,5 milioni di azioni ordinarie e fino a un massimo di 45,9 milioni di privilegiate. Per Ifi non vi sarà consorzio di garanzia e l'ipotesi è che alla fine nelle casse della società entreranno tra i 300 i e 350 milioni di euro, di cui 250 già garantiti dalla Giovanni Agnelli e C., l' accomandita che ha il 100% del capitale ordinario di Ifi e che sta al vertice della catena di controllo degli interessi industriali e finanziari della famiglia. Occhi puntati, dunque, sulla scuderia Agnelli e attesa per quel che diranno Gabetti e Winteler.

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