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Banche, in aumento l'indebitamento delle famiglie

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In assoluto, le famiglie maggiormente debitrici nei confronti degli istituti di credito sono quelle del Trentino Alto Adige, con 14.257 euro ciascuna di esposizione, seguite dall' Emilia Romagna, con 12.262 euro. Al terzo posto le famiglie del Lazio (12.092), al quarto quelle della Lombardia (12.040) e al quinto quelle di un'altra regione nordorientale, il Veneto (11.124). Se mutui e prestiti dalle banche sono aumentati di più a Nordest, l'indebitamento delle famiglie è cresciuto complessivamente tra il 1999 e il 2002 in tutto il Paese: esattamente di 2.600 euro (+36%), portandosi ad un debito medio annuale di 9.757 euro. Si tratta di dati di flusso - precisa la Cgia - e non di stock. Il segretario della Confederazione degli artigiani di Mestre, Giuseppe Bortolussi, spiega così la contraddizione di un'area ricca, come il Nordest, che si scopre allo stesso tempo indebitata più di altre: la sottocapitalizzazione cronica delle molte piccole e micro imprese a conduzione familiare, costrette a ricorrere a all'indebitamento a breve con le banche per effettuare gli investimenti. Ma ci sarebbe anche un motivo per così dire ìvirtuoso", e cioé che il Nordest é l'area con i tassi di interesse più bassi d'Italia. "Quindi - osserva Bortolussi - le condizioni di accesso al credito, per una realtà sviluppata come questa, sono molto vantaggiose". I dati assoluti lo confermano: nel Nordest ogni famiglia deve mediamente alle banche una cifra media di 11.787 euro. Un importo ben superiore a quello medio dei nuclei familiari del Sud e delle Isole (7.128 euro) e maggiore comunque di quello dell'indebitamento delle famiglie del Nordovest (10.825 euro) e del Centro (10.216 euro). Quanto invece all'incremento dell'indebitamento (confrontando sempre il 2002 con il 1999) è l'Emilia Romagna a guidare la graduatoria, con una crescita che ha sfiorato il 50%, rispetto al 36,6% della media Paese. Di fatto il Nordest rimane una delle aree economicamente più dinamiche del Paese. Lo si deduce anche dai dati di previsione per il secondo semestre di quest'anno della recente indagine congiunturale sull'artigianato e la piccola impresa in Veneto, condotta dalla Confartigianato regionale: il quadro che emerge per quanto riguarda la domanda, gli ordini, i fatturati e l'occupazione e sostanzialmente positivo. Per il secondo semestre dell'anno, infatti, le imprese prevedono un miglioramento consistente, sia per quanto riguarda la domanda che per gli ordini: mediamente, la crescita delle aspettative positive è del 9,2 per cento.

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