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Istat, consumi bassi ma più cari

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Al top generi alimentari e bevande. Il Centro si avvicina al Nord

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Stando ai dati diffusi ieri dall'Istat, riguardo al 2002, la famiglia italiana, in media, ha speso 2194 euro, 16 in più dello scorso anno, pari, in percentuale, a un aumento dello 0,7 per cento. Ma in termini reali, dato l'incremento del 2,5 del valore dell'indice dei prezzi al consumo, questi ultimi sono calati del 1,8 per cento netto. Una caduta preoccupante, che fa suonare un nuovo campanello d'allarme sull'economia italiana. Di fatto, rispetto all'anno precedente (il 2001) sono aumentati i consumi di generi alimentari, ma non quelli, rimasti invariati, per il settore non alimentare. dai dati, emergono a altre considerazioni interessanti: diminuisce, ad esempio, la distanza, nei consumi, tra il Settentrione e il Meridione del paese. Nel nord, infatti, si osserva una diminuzione della spesa totale pari ad almeno il 2,2 per cento, mentre quella del Centro cresce del 7,6 per cento. Aumenta anche quella relativa al Mezzogiorno d'Italia, sebbene in questo caso la crescita appaia decisamente più contenuta, pari all'1,7 per cento. I dati raccolti dall'Istat, di fatto, hanno interessato un campione di oltre 27 mila famiglie, ampliato di molto rispetto a quello utilizzato nel 2001. Ne nasce una vera e propria istantanea delle abitudini di spesa degli italiani. In crescita, ad esempio, la spesa per l'abitazione, in calo quella per l'abbigliamento e le calzature. Gli italiani, insomma, sembrano intenzionati a spendere in beni stabili, evitando quelli di lusso. Ecco, quindi, che diminuiscono le uscite per le vacanze, per gli articoli per la cura della persona, ma anche quelli destinati ad assicurazioni vita e pensioni così come quelli per beni e servizi. Fa eccezione il Lazio dove l'aumento della spesa, che ha trainato la crescita di tutto il centro Italia, deriva non solo dall'aumento dell'acquisto di generi alimentari, ma anche da quello di altri tipi di prodotti. Sembra godere di salute peggiore, invece, il nord, dove si registra una contrazione della spesa. D'altronde, se si analizzano le spese che incidono maggiormente sul bilancio familiare, ci si accorge che i nuclei domestici italiani fanno i conti, prima di tutto, con le spese legate all'abitazione, dalle tasse, all'affitto, fino al condominio, ma anche con le spese di manutenzione, ordinari a straordinaria. Nel 2002 questo tipo di uscite sono in crescita, sebbene restino in diminuzione constante le famiglie che abitano in case non di proprietà. Diminuiscono, peraltro, anche le spese legate all'automobile. Così come scendono i consumi legati a telefoni cellulari o alla stessa bolletta telefonica casalinga. Le famiglie risparmiano, insomma, e spendono in generi non voluttuari. Lieve incremento, ad esempio, per le spese sanitarie.

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