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Alitalia, i sindacati mettono i paletti al piano dell'azienda

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Soprattutto, "in questo momento non ha piani di riduzione dell'organico. Da quando è "scoppiata la vertenza ho sempre detto che si chiede maggior produttività si deve lavorare di piu' e meglio". Intanto va avanti con difficoltà la trattativa con il sindacato che solo qualche solo qualche giorno fa (lo aveva detto anche Bonomi) sembrava in dirittura d'arrivo. Le preplessità maggiori riguardano il Sulta, il sindacato più rappresentativo della categoria, e la Fit-Cgil. "Il nostro - spiega il responsabile nazionale Mauro Rossi - e' un rilievo d'insieme. Alitalia profila interventi importanti su un contratto che scade a dicembre. Quando si agisce sull'organizzazione del lavoro, si finisce con lo squilibrare tutto. Si puo' fare a pochi mesi dal rinnovo contrattuale?". Due le questioni che pone la Filt-Cgil. "Vogliamo capire se gli interventi di cui si parla vanno in atto subito o assieme al rinnovo contrattuale. Insomma: ci si ferma alla questione della base Milano (il trasferimento a tempo di personale da Roma, ndr) o si cambiano i modelli dei gruppi di impiego, con ricadute in questo secondo caso oggettive sugli istituti contrattuali". Fabrizio Tomaselli, segretario nazionale del Sult, aggiunge che "se le posizioni dell'Alitalia rimarranno immutate non ci sono le condizioni per chiudere l'accordo. Noi non abbiamo detto di no: sosteniamo pero' che il documento aziendale non e' assolutamente condivisibile perche', al di la' del discorso «base Milano» con la partita dei rimborsi ancora da definire, tutto il resto presupporrebbe misure in grado di attutire la criticità della situazione che ancora non ci sono". Tomaselli sostiene anche che "la proposta dell'Alitalia crea sperequazioni sia a livello economico che di carichi di lavoro, che non possono essere sottovalutate". Diversa la posizione di Fabrizio Corvi della Fit-Cisl, invece, "ci sono i presupposti per un accordo anche perche' le distanze non sono grosse. Si' diciamo che all'80% per noi va bene." Sulla stessa lunghezza d'onda Guido Moretti della Uiltrasporti. Infine dovrà essere revocato entro cinque giorni (dal 26 giugno) lo sciopero proclamato per domenica 6 luglio dagli addetti alla manutenzione degli scali di Linate e Malpensa aderenti alla Fit-Cisl e a Uiltrasporti. Lo ha stabilito la Commissione di Garanzia.

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