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Capitalia, Colaninno vuole diventare socio

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L'imprenditore punta all'1,5% e ad entrare nel patto di sindacato. Deceduto Brambilla

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Brambilla era nato a Milano il 23 dicembre 1938. Era entrato in Banca di Roma (oggi Capitalia) nell'ottobre del '97, proveniente dal Creberg di cui era amministratore delegato. Sempre gentile, riservato, il banchiere arrivò a via del Corso occupando la poltrona lasciata libera da Carlo Salvatori. Aveva costruito la sua esperienza professionale nel Banco Lariano, ricoprendo incarichi di crescente responsabilità nei principali settori di attività, fino a diventarne amministratore delegato dall'aprile al dicembre 1993. Tornando alla cronaca finanziaria, come accennato, Colaninno è uscito allo scoperto. «C'é interesse è rilevare una quota dell'1-1,5% di Capitalia» ha affermato l'imprenditore mantovano precisando che non intende superare il 2%. Colaninno non ha voluto rispondere alla domanda se avesse già il controllo della partecipazione in Capitalia e invece ha risposto "certo" quando gli è stato chiesto se il suo ingresso nell'azionariato fosse finalizzato all'entrata nel patto di sindacato. La logica industriale dell'operazione, ha concluso, é "sperare di guadagnare". Per il nuovo patto di sindacato della holding romana, secondo le indiscrezioni delle ultime settimane, ci sarebbe anche un interesse da parte del gruppo Pirelli e del gruppo assicurativo che fa capo alla famiglia Ligresti già presente nel libro soci di Capitalia. Geronzi, di recente ha dichiarato che non c'è urgenza per la definizione del nuovo accordo tra i soci stabili del gruppo romano.

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