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Alitalia, al via la vendita di Eurofly

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Continua la trattativa con i sindacati sulla riduzione per personale di volo

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Il semaforo verde alla cessione riguarda l'80% della compagnia attualmente guidata dal comandante Augusto Angioletti. Passeranno ad Eurofly anche alcuni Md 80-82, di cui Alitalia intende disfarsi nell'ambito del programma di rinnovo della flotta previsto dal piano 2002-2003. Il passaggio riguarderà 12 velivoli, e avverrà a blocchi di quattro, nel giro di un anno e mezzo circa. Profilo, che ha rimarcato di aver giocato in qualità di advisor, ha definito «plausibile» la cifra di 15 milioni di euro versati per l'acquisto della società. Si tratta del primo, importante atto deciso dal cda guidato dal neo presidente Giuseppe Bonomi. Ma anche del prosieguo del piano industriale ufficializzato dall'assemblea di maggio. Ma sul tavolo di Bonomi incombe ora lo socctante dossier Malpensa. Sul nodo degli scali lombardi, il neo presidente può contare anche sull'alleanza del governatore Roberto Formigoni, che non più tardi di due giorni fa ha ribadito la richiesta di rispetto degli impegni presi dalla compagnia per lo sviluppo dell' hub lombardo . "Finché non vedrò una base operativa di Alitalia a Malpensa, vuole dire che Alitalia parla un linguaggio e pratica un'altra linea" ha detto Formigoni, dicendosi anche "francamente stupito che cose su cui ci si è impegnati più volte in maniera formale non siano ancora realizzate". "La condizione preliminare ed essenziale per un ulteriore rafforzamento di Alitalia su Malpensa è un diverso modello di distribuzione del traffico tra gli scali milanesi" ha rilanciato Bonomi, secondo cui "non è vero che Alitalia non crede a Malpensa, tanto che già oggi sviluppa il 75% delle rotte internazionali sull'hub milanese". Nonostante ciò, tuttavia, Bonomi punta ad una diversa ripartizione del traffico tra Linate e Malpensa e chiede, per questo, un nuovo decreto Bersani. "L'ultimo decreto aveva un suo senso nel momento in cui è stato adottato, ma era sperimentale per esplicita ammissione del ministro dell' epoca, e doveva essere sottoposto a verifica". E, dal momento che "questa verifica non c'é stata", è necessario che si proceda "al più presto" e che si arrivi "a un nuovo decreto ministeriale sul modello di traffico". Resta sempre molto difficile intanto la trattativa per la vertenza assistenti di volo che stanno conducendo Alitalia e sindacati in sede aziendale. Altri colloqui informali sono stati tuttavia riaperti anche in sede ministeriale dove i sindacati si sono recati per un colloquio con il viceministro Tassone per una esame dello stato di avanzamento della vertenza. Al viceministro i sindacati hanno chiesto di sondare le possibilità di apertura del tavolo a Palazzo Chigi sui temi più generali della crisi del trasporto aereo. Domani, comunque, torna a sedersi al tavolo aziendale anche il Sulta, il maggiore sindacato di rappresentanza degli assistenti di volo che, nei giorni scorsi, si era assentato dalla trattativa. Intanto l'Alitalia vince la guerra della pubblicità contro Ryanair. Il giurì di disciplina pubblicitaria, riferiscono fonti legali, ha accolto il ricorso presentato dalla compagnia a seguito di una campagna pubblicitaria del vettore low cost iralndese, apparsa su alcuni quotidiani. Per il giurì, si tratta di pubblicità ingannevole e ha condannato Ryanair per denigrazione e scorretta comparazione. Ryanair dovrà ora pubblicare la decisione sui quotidiani. Per riposizionarsi sul mercato l'Alitalia ha deciso di valersi di un super-esperto americano. Il cda avrebbe dato mandato all' amministratore delegato Francesco Mengozzi per un contratto di consulenza con esperti americani del trasporto aereo. Obiettivo: riposizionare sui mercati la compagnia a livello competitivo. Il superesperto prescelto sarebbe Greg Brenneman, ex presidente di Continental Airlines.

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