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Consumi, D'Amato: no al decreto

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Confesercenti critica: gli interventi non serviranno per la ripresa

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Ma alla vigilia arriva lo stop di Confindustria che, senza mezzi termini, afferma che questo tipo di interventi «non funzionano», «drogano il mercato». «Noi non abbiamo bisogno di rilanciare i consumi, noi abbiamo bisogno di rilanciare l'economia del Paese», ha detto il presidente Antonio D'Amato. «Dobbiamo fare il contrario degli interventi spot o tampone sui consumi destinati solo a drogare il mercato», ha sottolineato. Il pacchetto «non funziona», ha aggiunto il direttore generale Stefano Parisi, rilevando che «il problema non è cercare di aumentare l'acquisto di qualche prodotto domani mattina», ma fare in modo che le imprese tornino ad investire. Il presidente D'Amato ha ribadito la ricetta della sua organizzazione: «Occorrono interventi basati su forti investimenti pubblici, infrastrutture e ricerca, riducendo al contempo la pressione fiscale sulle imprese». Le critiche al provvedimento allo studio del Tesoro arrivano anche da un altro versante, quello dei commercianti di Confesercenti. Gli interventi previsti dal governo «sono insufficienti, e difficilmente potranno innescare la ripresa», ha commentato il presidente Marco Venturi, che giudica «inadeguate e limitate» le ipotesi circolate finora sul decreto. Per Venturi, «servono interventi strutturali, perchè quelli congiunturali non bastano. La politica della rottamazione - ha sottolineato - è ormai inadeguata». Intanto i tecnici del Tesoro stanno mettendo a punto gli ultimi dettagli e, secondo quanto si apprende, il governo potrebbe stanziare una cifra vicina ai 300 milioni di euro. Secondo le indiscrezioni che circolano alla vigilia dell'ok del governo non si tratterà, comunque, di un unico provvedimento, ma di uno o più decreti che, tra le diverse agevolazioni a cui si sta lavorando, dovrebbe prevedere l'acquisto a determinate condizioni di biglietti scontati per aerei e treni. Un decreto a parte dovrebbe sostenere invece più specificamente le famiglie nel comprare beni durevoli, dai mobili agli elettrodomestici bianchi: lavatrici, frigoriferi, lavastoviglie, cucine. Quasi certamente esclusi gli altri elettrodomestici di casa, dalle tv ai computer. Ancora incerta l'ipotesi di prorogare anche gli sgravi per le ristrutturazioni edilizie, mentre si cerca la forma in cui concretizzare gli aiuti al credito al consumo e agli acquisti rateali.

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