Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Eurolandia, il caro-prezzi rallenta la corsa

default_image

Gli unici Paesi in cui è cresciuto sono l'Italia (+ 0,8% su base mensile) e il Lussemburgo

  • a
  • a
  • a

Ad aprile è stata infatti del 2,1% rispetto al 2,4% registrato a marzo e a febbraio. Lo ha reso noto Eurostat. La variazione congiunturale, rispetto al marzo scorso, è stata di +0,1%. Per quanto riguarda l'Italia, l'Ufficio statistico dell'Ue riporta l'indice armonizzato per i prezzi al consumo, salito del 3% su base annua e dello 0,8% su quella mensile. I dati italiani relativi all'indice armonizzato europeo Ipca o Hicp sono gli stessi contenuti nel comunicato Istat di ieri (che per l'intera collettività - indice Nic - riporta 2,7%). Nell'aprile di un anno fa il tasso di aumento dei prezzi nella zona dell'euro era stato del 2,3%. L'inflazione nell'intera Ue, annuncia ancora Eurostat, è scesa il mese scorso all'1,9% rispetto al 2,3% di marzo ed è rimasta invariata a livello congiunturale (un anno fa era al 2,1%). Ad aprile i più consistenti aumenti tendenziali sono stati registrati in Irlanda (4,6%) e Portogallo (3,7%), mentre i più bassi in Germania (1,0%) e Austria (1,2%). Su base congiunturale, rispetto al marzo 2003, l'inflazione è scesa in 13 Paesi ed «è cresciuta solo in Italia», sottolinea l'Ufficio statistico dell'Ue. Su base annua gli aumenti relativi più notevoli sono stati quelli di Lussemburgo (da 1,9% a 3,0%) e Italia (da 2,5% a 3,0%). I prezzi degli alimentari sono aumentati su base tendenziale dell'1,6%. Per quanto riguarda i prezzi al consumo, ad aprile hanno registrato un aumento dello 0,2% rispetto a marzo e del 2,7% su base annua rispetto all'aprile 2002. Gli aumenti congiunturali più significativi si sono verificati nei settori bevande alcoliche e tabacchi (+5,5% e +9,1% tendenziale) ed abbigliamento e calzature (+3,4% e +3,1% su aprile 2002); tra gli aumenti su base tendenziale più rilevanti quelli nel capitolo abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+4,2%). Variazioni tendenziali negative si sono invece avute nei capitoli servizi sanitari e spese per la salute e comunicazioni (ambedue -0,6%). Anche rispetto al mese precedente, gli aumenti più consistenti hanno riguardato le bevande alcoliche ed i tabacchi (+5,5%) e la voce abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+0,5%). Sul fronte dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati gli incrementi tendenziali più marcati riguardano nuovamente gli alcolici e i tabacchi (+5,5%) e la voce abitazione, acqua elettricità e combustibili (+0,5%). Diversi i dati forniti dall'Osservatorio Prezzi della Lega Consumatori. Nell'ultima rilevazione trimestrale è emerso che in aprile i prezzi sono scesi dell'1,13%, a fronte di una tendenza all'aumento registrata sia in febbraio che in marzo, mese durante il quale Roma è risultata la città più cara (+1,7%). Intanto, il segretario confederale della Cgil, Marigia Maulucci, sostiene che l'Italia ha un'inflazione reale (2,7% ad aprile) doppia rispetto a quella programmata e comunque molto più alta della media europea grazie alle politiche del governo.

Dai blog