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Uffici postali chiusi. In 160 mila chiedono il rinnovo del contratto

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Non saranno pagate nemmeno le pensioni in scadenza, mentre nelle grandi città saranno garantiti solo i servizi minimi previsti dalla legge. A proclamare lo sciopero, tutte le sigle del settore (Slp-Cisl, Slc-Cgil, Uil-Post, Failp-Cisal, Sailp-Confsal e Ugl-Com), ricordando che, oltre al blocco delle attività, si svolgeranno anche manifestazioni e comizi in tutti i capoluoghi di Regione. La protesta sarà compatta, affermano gli stessi sindacati, e ha già ricevuto l'imprimatur dei leader di Cisl e Uil, Savino Pezzotta e Luigi Angeletti, che hanno definito lo sciopero una prima risposta «forte» e «legittima» contro chi vuol ridurre i diritti dei lavoratori e le garanzie di un servizio efficiente e universale. Entrambi i leader sindacali hanno chiamato in causa sia l'azienda che, hanno detto, «non rinnova il contratto dei dipendenti e, nonostante gli utili di bilancio, scarica di fatto, ancora una volta, solo sui lavoratori i costi del risanamento», sia il governo, «azionista unico di Poste italiane», che deve fare «concretamente la propria parte». I sindacati, infatti, lamentano «i tagli dei trasferimenti per il servizio universale e l'editoria decisi dal governo, i cui costi ricadono sul bilancio e quindi provocano il taglio degli investimenti, la riduzione del servizio universale, e la contrazione del personale», ma anche la mancanza di un piano d'impresa «che dia all'azienda una strategia aziendale e di sviluppo credibile». «Lo sciopero - spiega Slc-Cgil - è coerente con l'impegno di riformare il sistema postale e renderlo efficiente». Quanto poi alla trattativa vera e propria sul contratto, questa - affermano i sindacati - è «difficile» anche per le affermazioni dell'azienda, che giudica «eccessive le richieste della piattaforma», e le ritiene possibili solo scambiandole con l'aumento dell'orario di lavoro e la riduzione delle ferie. «I lavoratori delle Poste percepiscono stipendi tra i più bassi nel mondo del lavoro», replica il numero uno della Uil, Angeletti. «Il rinnovo del contratto non è solo un diritto, è anche un giusto riconoscimento del sacrificio sopportato dai dipendenti in questi difficili anni di risanamento economico dell'azienda» è stato il commento del segretario nazionale dell'Ugl Comunicazioni, Serafino Cabras, augurandosi che «dopo la mobilitazione, arrivi, senza ulteriori rinvii, la firma del contratto di categoria». «Per quel che riguarda le rivendicazioni salariali - aggiunge Cabras - gli aumenti dovranno essere in linea con l'inflazione reale, garantendo in questo modo il potere d'acquisto degli stipendi. Si dovrà inoltre tener conto del decisivo ruolo dei dipendenti nell'ottenimento della maggiore redditività e produttività, cosa che ha permesso all'azienda di raggiungere, nell'ultimo anno, un attivo di bilancio».

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