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Condono, entreranno 10 miliardi di euro

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Erano già 4,5 ad aprile. I professionisti avanzano l'ipotesi di uno slittamento

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Ribadiamo quindi quanto affermato nelle scorse settimane: la soglia degli 8 miliardi di incassi previsti dal governo verrà sicuramente superata, sforando ampiamente il tetto dei 10». Lo affermano Antonio Tamborrino e William Sartorelli, presidenti dei Dottori e dei Ragionieri commercialisti i quali ipotizzano una nuova proroga, «anche di pochi giorni» per venire incontro alla gran mole di lavoro della categoria. In questi giorni da parte di esperti in economia e fisco che fanno riferimento soprattutto all'opposizione politica, è stato ventilato un sostanziale fallimento dell'operazione concepita dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti, ma «l'interesse dei contribuenti nei confronti dei condoni è sicuramente superiore alle previsioni fatte dal governo, tanto che gli studi dei commercialisti - dicono Tamborrino e Sartorelli - sono addirittura affollati di cittadini che vogliono aderire. Tutti i segnali in nostro possesso, dunque, ci consentono di prevedere che alla scadenza dei termini per l'adesione ai condoni si andrà molto oltre gli otto miliardi calcolati dall'esecutivo, sfiorando ampiamente il tetto dei dieci. Se a fine aprile gli incassi ammontano già a 4,5 miliardi di euro è facilmente ipotizzabile che negli ultimi giorni a disposizione per i contribuenti per aderire alle sanatorie quel dato potrebbe addirittura triplicare. È infatti evidente come i contribuenti effettueranno i versamenti dovuti soltanto a ridosso della prossima scadenza del 16 maggio. A questo si aggiunga che un altro grande contributo verrà dal concordato di massa, la cui scadenza è fissata al 20 giugno è al quale, solo per dare un'indicazione ha aderito il 70% dei professionisti». Infine, santorelli e tamborrino affermano che, proprio a causa della gran ressa che si sta verificando in questi giorni negli studi, «si potrebbe ipotizzare un'ulteriore proroga dei termini, anche di pochi giorni, che consenta ai professionisti di compiere un lavoro così delicato ed eccezionale con la necessaria calma». Sempre ieri il presidente della Piccola industria di Confindustria, Francesco Bellotti, ha detto che «gli industriali hanno sempre detto di non condividere la logica del condono che è una misura solo temporale. Le imprese lo stanno subendo anche perchè c'è una incentivazione forzata dietro a minacce di più dure e punitive verifiche ispettive». Ha rilevato quindi, in sostanza, che le imprese stanno aderendo.

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