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L'azienda biancoceleste: «Siamo tranquilli»

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Baraldi: «Situazione trasparente». Ricapitalizzazione, si cerca il consorzio di garanzia

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«Siamo tranquilli, è tutto a posto», enfatizza l'attuale management biancoceleste. L'antefatto parla di titolo sospeso in Borsa fino alle 13, mancata certificazione della semestrale da parte della Deloitte & Touche, situazione debitoria nel mirino della Consob. Questa la sintesi d'una mattinata vissuta in equilibrio instabile. Il retroscena è legato alla cronologia di un iter disatteso: lo schema relativo al quadro finanziario dell'ultimo mese non è pervenuto alla Consob in tempo utile, cioè entro le 17 del 30 aprile. L'omissione, da parte della Deloitte & Touche, ha generato una serie di effetti a catena che ha sviluppato, tra l'altro, una ridda d'interrogativi, legati alla situazione patrimoniale della società. Che fa spallucce e ridimensiona il caso. «Il titolo è stato sospeso giustamente perché un documento è pervenuto solo martedì sera alle 20,15. La certificazione della semestrale? Sono tutti tecnicismi dovuti al fatto che la società in questo momento viene gestita con grande trasparenza per tutelare al massimo gli azionisti. Insomma, la Lazio è viva», sottolinea l'amministratore delegato Luca Baraldi. Il pensiero è amplificato dal vicepresidente Roberto Pessi. «Nessun allarme: anche sotto la presidenza Cragnotti era emerso il problema della certificazione. Fino a quando non ci sarà l'aumento di capitale la situazione finanziaria sarà instabile, questo lo sappiamo benissimo». Sulla stessa lunghezza d'onda anche il presidente Ugo Longo. «E' stato solo un equivoco, stiamo lavorando per garantire il futuro della società». Già, un futuro che ruota intorno a tre tasselli: accordo con i giocatori per il taglio degli ingaggi (e la conversione parziale in titoli), l'intesa con la Cirio sul prezzo di collocamento delle azioni (per una cifra vicina ai 0.10) e infine la costituzione del consorzio di garanzia (Mediocredito l'ipotesi più credibile). Infine, effetto derivato, l'avvio della ricapitalizzazione da 110 milioni di euro (con Merloni pronto a intervenire), vera àncora di salvezza per garantire il futuro del club.

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