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Ponte Stretto, più fondi

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Ad approvarlo, su proposta dell'amministratore delegato Pietro Ciucci, all'unanimità è stata l'assemblea degli azionisti, riunitasi in sede ordinaria e straordinaria sotto la presidenza di Giuseppe Zamberletti. L'aumento di capitale, sulla base della distribuzione temporale del fabbisogno finanziario per la realizzazione del ponte sullo Stretto, prevede una prima operazione per circa 300 milioni di euro, con versamento in più tranche a partire dall'anno in corso. L'assemblea straordinaria ha inoltre deliberato, ai sensi dell'articolo 2443 del codice civile, l'attribuzione della delega al cda per l'ulteriore aumento, per l'importo massimo di 2.200 milioni di euro, che sarà eseguito nel corso del prossimo quinquennio in relazione al manifestarsi dei fabbisogni finanziari connessi con la realizzazione del ponte. Il deliberato aumento di capitale sarà offerto in opzione agli azionisti in misura proporzionale alle quote di partecipazione (l'attuale struttura è la seguente: Fintecna Spa 53,6%, Rfi 12,9%, Regione Calabria 12,9%, Regione Sicilia 12,9%, Anas 7,7%). In particolare, Fintecna, Rfi ed Anas hanno dichiarato in assemblea di impegnarsi a sottoscrivere le quote di propria spettanza, al momento in cui saranno poste in esecuzione le singole operazioni di aumento di capitale, secondo i termini e le modalità che dovranno essere fissate dal cda. Fintecna, Anas e Rfi hanno dichiarato in assemblea di impegnarsi a sottoscrivere le eventuali azioni inoptate in misura tale da pervenire, al termine dell'operazione complessiva di aumento di capitale, ad una quota di partecipazione non superiore rispettivamente al 70% per Fintecna, 15% per Anas, 15% per Rfi. L'operazione varata ieri era stata deliberata dal cda della società Stretto di Messina il 18 marzo scorso. Il consiglio del 14 gennaio aveva già approvato il documento di analisi e fattibilità finanziaria, successivamente trasmesso al Governo ed agli azionisti per le valutazioni di competenza. Il documento prevede l'intervento degli azionisti per un importo pari al 40% del fabbisogno finanziario originato dal progetto, integrato per il residuo importo, pari al 60%, da finanziamenti da reperire sui mercati internazionali secondo la logica del project finance.

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