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Stream-Telepiù, fusione alle porte A giorni il via libera di Bruxelles

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L'operazione porterà alla nascita di una pay tv unificata sotto le insegne di Sky, che farà capo alla News corp di Rupert Murdoch. È infatti altamente probabile il via libera dell'Antitrust europeo all'acquisto da parte di Stream della pay tv concorrente Telepiù (ex Canal plus del gruppo Vivendi) che condurrà appunto alla nascita della nuova Sky Italia. Il disco verde del commissario Mario Monti dovrebbe arrivare mercoledì prossimo, il 2 aprile (o al più tardi il mercoledì successivo, 9 aprile) con condizioni che riguarderebbero anche il ruolo di Telecom Italia, partner di Rupert Murdoch nella nuova pay tv con una partecipazione che sarà pari al 19,9%. L'operazione sottoposta da News Corp alla commissione europea che tutela la concorrenza ha già incassato il parere favorevole del comitato consultivo delle concentrazioni, formato da esperti di 15 paesi dell'Unione. Intanto la nuova Sky prepara l'organigramma: come amministratore delegato, a quanto si apprende, rimarrà l'attuale numero uno di Stream, Tom Mockridge. Stesso discorso per i due direttori generali della pay tv, entrambi arrivati a Stream dal gruppo News Corp, che passeranno con lo stesso incarico a Sky. Si tratta di Mark Williams, responsabile per il settore commerciale e David Bouchier, al prodotto. Al momento, invece, non sarebbero previsti arrivi di manager italiani, neppure dell'ex direttore generale della Rai Agostino Saccà che aveva lasciato intendere di essere corteggiato dalla tv di Murdoch. Con il passaggio di Telepiù a News Corp, Murdoch, già proprietario di Stream al 50% con Telecom Italia, si ritrova a controllare la pay tv italiana. La neonata Sky sarà in grado di offrire dunque, con un unico abbonamento, tutti gli incontri di calcio di serie A e B a partire dal prossimo campionato, le gare di Formula 1 (portate in dote da Telepiù) e i principali tornei di tennis oltre a tutti i canali tematici, dal cinema a quelli dedicati ai più piccoli. Telepiù è stata la prima, lanciando nel 1991 un canale tematico sul cinema, a proporre di pagare per stare seduti davanti al piccolo schermo.

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