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Fallisce la Romanelli banca fantasma 1.000 clienti nei guai

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I giudici della terza sezione civile del tribunale di Firenze hanno depositato ieri il provvedimento con cui dichiarano il fallimento della banca e con cui viene nominato curatore fallimentare Mario Alberto Galeotti Floris. Secondo il tribunale la Romanelli «si trova in una situazione di insolvenza funzionale e non transitoria e non è, pertanto, in grado di osservare regolarmente, tempestivamente e con mezzi normali gli impegni assunti». L' attività della Romanelli, che aveva cominciato ad operare nel campo del credito nell' aprile 2002 si era bloccata di fatto nel gennaio scorso. «È vero, c' è un deficit di tesoreria di un milione e 682.000 euro, ma sul piano patrimoniale complessivo la contabilità è in attivo di 12-13 milioni di euro: se potessi riprendere ad operare pagherei tutti i debiti». Così Massimo Romanelli, fondatore della omonima finanziaria e poi della «Banca Romanelli spa» di Campi Bisenzio, aveva cercato qualche giorno fa di scongiurare di fronte al tribunale di Firenze quella dichiarazione di fallimento per manifesta insolvenza che invece, inesorabile, è arrivata ieri, chiudendo così la storia di una società che per nove mesi si è chiamata e ha lavorato come una banca senza però avere l' autorizzazione della Banca d' Italia. La raccolta di clientela (almeno 1.100 correntisti e risparmiatori attirati dalla promessa di alti interessi) e di depositi per circa 20 milioni di euro, cominciata nell' aprile 2002, si era bloccata a metà gennaio per totale mancanza di liquidità. I dipendenti - 35, diventati poi 27 - non hanno riscosso stipendio di dicembre e tredicesima e si sono visti bloccare i depositi. Per non parlare dei vari clienti i cui assegni e pagamenti sono stati respinti dal sistema bancario. Fra di essi anche le giocatrici della Romanelli Volley (squadra di serie A), di cui Massimo Romanelli era patron, che hanno visto evaporare risparmi per oltre 50.000 euro. Si sono quindi rivolte anche loro alla procura denunciando il loro presidente, già nei guai per il reato di attività bancaria abusiva, anche per «abuso di credulità popolare». «Tutta colpa di Bankitalia», ha attaccato in questi mesi Massimo Romanelli, anche dagli schermi di «Mi manda Rai3». «Colpa» delle ripetute diffide a continuare ad operare venute dall' istituto centrale, che lo hanno messo in difficoltà. Tanto che il finanziere fiorentino ha annunciato causa contro l'istituto di via Nazionale con una richiesta di risarcimento danni per 25 milioni di euro. E poi Romanelli spiega che il tribunale gli aveva concesso l'omologa e che, secondo lui, questa concessione avrebbe presupposto l' autorizzazione di Bankitalia. Sulla questione della concessione dell'omologa è in corso un procedimento a Genova (in quanto potrebbe riguardare un magistrato fiorentino della sezione fallimentare del tribunale).

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