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Spettri a Palazzo

Strategie e tradimenti per il governo che verrà

Pietrangelo Buttafuoco
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Due vincitori, nessuna maggioranza. Uno spettro si aggira per il Palazzo. È il Governo “istituzionale” ma è l'esatto contrario di ciò che gli italiani hanno chiesto il 4 marzo premiando la Lega di Salvini al Nord e il M5S di Grillo al Sud. Nel frattempo che in Parlamento si fa poco – anzi, niente – quelli del tutti dentro sono già all'opera. La ghenga dei soliti furbi – i soliti vecchi, i soliti squali – freme per far tornare in ruolo il Pd. Il partito di Renzi è considerato, in automatico, indispensabile. E i soliti noti, ancora ieri con Carlo Calenda, lavorano per il “governo di transizione”. Un qualcosa come il governo Gentiloni e il governo di Matteo: «I migliori degli ultimi anni», ha detto il ministro. Ecco, che lo dica Calenda, amen. Fa il gioco suo. Ma che Berlusconi non pensi ad altro è un controsenso. Pronto – dicono i retroscena – a far “responsabili” ben 50 parlamentari M5S in vista del Governo istituzionale. Ecco, farebbe un gioco che non sarà mai suo. Ma sempre e solo della ghenga: soliti vecchi, tutti squali. Graditi ai mercati internazionali. Una furbizia forse allettante per la sua stretta cerchia di stipendiati ma ributtante – ed è certo – per il suo popolo.

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