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Le Sardine ospitate ad Amici: perché Mattia Santori & Co. sono finiti in tv

Giada Oricchio
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Le Sardine battezzano il Serale di “Amici19”, il talent show di Maria De Filippi, in onda ogni venerdì su Canale 5 e quest'anno rivoluzionato nella formula. Dopo le proteste dei simpatizzanti del Movimento nei giorni scorsi, Mattia Santori, Jasmine Corallo e Lorenzo Donnoli hanno tenuto un breve monologo sulla conoscenza, sull'immigrazione e sulla difesa dell'ambiente, ma anche sull'antifascismo, sul valore della Costituzione e sull'importanza di non aver paura. La prima a prendere la parola è stata Jasmine: “Non pensavo di stare in una trasmissione  del genere, io che non so ballare e al massimo canto al karaoke. Ma codardo è chi usa la paura per ottenere dei consensi e a questo bisogna dire basta. Dobbiamo cercare di portare avanti la bellezza perché qualcuno ci ha insegnato che la bellezza salverà il mondo” Citazione di Dostojevski. Sullo sfondo la foto del profugo Aylan Kurdi, il bambino siriano annegato a ottobre 2015 davanti alla spiaggia di Bodrum, in Turchia. Sul ledwall scorrono le immagini di Greta Thunberg, di un orso polare afflitto dal caldo, del movimento LGBT e Lorenzo dà voce a chi è omosessuale e ha sofferto di autismo: “Non ho paura di dire che ho pensato che fosse meglio morire piuttosto che vivere come pensavo volessero gli altri e invece no: è una figata essere se stessi! Non possiamo rimanere immobili... Cambiare noi stessi è gratis... Due cose ci salvano, la conoscenza e l'amore”. L'ultimo intervento è stato del leader delle Sardine, Mattia Santori che ha sottolineato come la tragedia della Shoah ("la bambina che sogna di essere la farfalla che vola sopra il filo spinato"), la genesi della Costituzione italiana e le battaglie di Martin Luther King per ottenere uguali diritti per neri e bianchi, avessero il loro fil rouge nella paura: “Un sentimento che preannuncia che stai per passare dall'ordinario allo straordinario. Noi stessi abbiamo avuto paura, paura di portare in piazza un messaggio diverso e questo è il nostro augurio: abbiate paura e superatela ogni giorno perché la bellezza è a portata di mano”. L'intervento si è chiuso simbolicamente con la foto di Liliana Segre, senatrice che ha conosciuto l'orrore dei lager e ha tramandato la memoria affinché non succeda mai più. Standing ovation dello studio gremito di giovani che credono nella fratellanza.

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