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Stàlteri tra Keith Emerson e il trittico napoletano

Carlo Antini
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Venerdì 24 gennaio Arturo Stàlteri, tra i pianisti italiani contemporanei più noti in Europa e storica voce di Rai Radio3, sarà alla Feltrinelli di Roma (via Appia Nuova 427) a partire dalle 18 per presentare “Trilogy”, il suo nuovo album uscito il 29 novembre. In quest'opera si è ispirato al numero tre, nei suoi numerosi significati: 11 brani in cui è assoluto protagonista con il suo pianoforte fatta eccezione per la partecipazione di Laura Pierazzuoli al violoncello e Federica Torbidoni al flauto in alcuni pezzi. Nel corso dell'incontro alla Feltrinelli, suonerà alcuni brani del disco. “Trilogy” è anche un omaggio a Keith Emerson, del quale reinterpreta il brano omonimo, in una lettura per due pianoforti.  Per approfondire leggi anche: Arbore incontra il pubblico  Il disco contiene un tributo a Napoli, il Trittico Napoletano: “Ci sono tre brani, uno ispirato a Domenico Scarlatti, uno al Vesuvio (da un'idea di Gianni Colini Baldeschi) e uno a Tony Esposito, del quale riarrangio “Rosso Napoletano”, in una versione per pianoforte, flauto e knotdrum”, spiega Stàlteri”. “Un'altra trilogia è quella dei “Trois Morceaux en forme de Pomme”, con il pensiero ai “Trois Morceaux en forme de Poire” di Erik Satie (nessun riferimento musicale, ma solo letterario): “Nei Trois Morceaux - continua il pianista - oltre a due brani in cui intervengono rispettivamente il violoncello e il flauto, c'è anche un omaggio alle figure di Brian Jones dei Rolling Stones, e di Anita Pallenberg, che fu sua musa e ispiratrice, prima di lasciarlo per Keith Richards (altra pietra rotolante)”. Nel cd, inoltre, è presente un rarefatto brano dal titolo “Three Pianos” (tre pianoforti, di cui due a  volte “trattati”) e l'immancabile tributo a  J. R. R. Tolkien e alla sua trilogia “Il Signore degli Anelli”, con “Tre Anelli ai Re degli Elfi” per pianoforte e violoncello (versi tratti dal “Poema dell'Anello”). “C'è anche una composizione ispirata al celebre ‘Trittico del Giardino delle Delizie' - spiega il pianista - del pittore fiammingo del ‘500 Hieronymus Bosch, e una pagina pianistica suggerita dalle immagini delle tre principali divinità babilonesi: Anu, Enlil, Ea”. Una nota di accompagnamento al progetto di “Trilogy” è firmata da Guido M. Landucci. La produzione artistica dell'opera è curata da Arturo Stàlteri, la produzione esecutiva da Renzo Pognant Gros per Felmay. Stàlteri ha cominciato a farsi conoscere con il gruppo Pierrot Lunaire, uno dei nomi storici del rock progressivo degli anni settanta. Una carriera ricca di collaborazioni la sua: è stato tra gli altri lo storico tastierista di Rino Gaetano suonando negli album “Mio fratello è figlio unico” (pianoforte, organo Hammond, clavicembalo, eminent, moog) e “Aida” (pianoforte, organo hammond): sua l'intramontabile introduzione de “Ma il cielo è sempre più blu”. È stato anche al fianco di Franco Battiato in tre progetti, musicali e non. Inoltre per Carlo Verdone ha composto musiche per “L'amore è eterno finché dura”, e ha interpretato pagine di Bach, Schubert e Chopin nel film “Grande, Grosso e Verdone”.

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