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A Emanuele il Premio Roma

Da sinistra Pellicanò, Emanuele, Amato e Messori

L'eccellenza del Villaggio per i malati di Alzheimer voluto dal grande mecenate

Gabriele Simongini
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Giunto alla sua quinta edizione, il "Premio Roma allo sviluppo del Paese", nato da un'idea di Ercole Pietro Pellicanò, viene assegnato ogni anno a "personalità del mondo dell'economia, delle scienze, del sociale e della cultura, particolarmente distintesi per i contributi dati alla crescita ed al prestigio del Paese". E i premiati di quest'anno, nella cerimonia svoltasi ieri nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, spiccano ad altissimi livelli per l'eccellenza raggiunta nei rispettivi campi. Il "Premio speciale" è andato al Prof. Emmanuele F.M. Emanuele, Presidente Onorario della Fondazione Roma, il Premio Economia, Impresa e Sociale è stato attribuito all'imprenditrice Silvia Bonfiglioli, quello per la Scienza, Cultura ed Arte al sociologo Ilvo Diamanti e il Premio alla carriera a Piero Angela, notissimo divulgatore scientifico. "Questo Premio - ha spiegato Pellicanò - vuole essere un tributo appassionato e fiducioso ad una Città che continua ad essere, nell'immaginario collettivo, un riferimento e, allo stesso tempo, una fonte di ispirazione per cultura, posizione storica, vocazione internazionale, bellezza, nonostante il momento non felice che sta vivendo". Per approfondire leggi anche: Papa Francesco visita il Villaggio Emanuele Nella motivazione del Premio ad Emanuele si sottolinea che l'insigne mecenate e filantropo ha contribuito "con passione, tenacia e creatività, alla realizzazione di elevati progetti in ambito, sociale, artistico, culturale e sanitario, arrivando a migliorare la qualità della vita dei meno fortunati. Simbolo di una solidarietà attiva e concreta, riconosciuto, anche a livello internazionale, come mecenate e filantropo, con la poesia, la bellezza e il Mediterraneo nel cuore, ha trasferito nella realizzazione di un villaggio per le persone affette dal morbo di Alzheimer i più alti valori e ideali del suo essere". La laudatio in onore di Emanuele è stata tenuta da Giuliano Amato, già Presidente del Consiglio e Giudice della Corte Costituzionale, che ha sottolineato i multiformi interessi del premiato soffermandosi in particolare sulla sua straordinaria vocazione filantropica volta a sostenere "persone affette da malattie incurabili, riconoscendone la piena dignità e aiutandole a vivere un'esistenza migliore. Penso in particolare al Villaggio Emanuele dedicato ai malati di Alzheimer, il cui valore sociale e morale è stato ribadito dalle recenti visite di Papa Francesco e del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella". Il Villaggio Emanuele, alla Bufalotta, interamente pensato e dedicato ai malati di Alzheimer, riproduce fedelmente, per primo in Italia, un modello positivamente sperimentato in Olanda per offrire loro, a titolo completamente gratuito, un ambiente idoneo a migliorare la qualità della vita delle persone colpite dalla grave malattia, un contesto stimolante, sicuro e rasserenante, nel quale riprodurre il più possibile stili e modalità di vita simili a quelli familiari, in modo da garantire un approccio terapeutico alternativo a quello tradizionale, così da conservare più a lungo ed efficacemente le residue capacità cognitive di ciascun residente. Con toni appassionati Emanuele, con la sua consueta generosità intellettuale, ha ricambiato la laudatio di Amato: "Ringrazio Giuliano Amato per aver individuato nel Villaggio Emanuele l'apice di un impegno che mi ha spinto per tutta la vita ad agire in favore degli altri, in particolare dei più deboli. Eppure, senza il suo intervento in qualità di legislatore, molte delle attività che sono state da me messe in campo in questi anni non sarebbero state possibili. La sua grande intuizione di aprire la strada all'attuazione dell'art. 118 della nostra Costituzione attraverso significativi interventi di carattere normativo, ha consentito agli enti non profit di operare in supporto della collettività per supplire alla crisi del welfare nel nostro Paese. Nei 25 anni della mia Presidenza ho sempre rispettato e trasmesso i contenuti di questi provvedimenti e sono orgoglioso di poter affermare che la Fondazione Roma è tra le poche realtà operanti nel terzo settore che godono di ottima salute, destinando le proprie risorse esclusivamente ai bisogni fondamentali della collettività. Mi sono dedicato agli ultimi, ai bisognosi e ho restituito il molto che la vita mi ha dato alle persone più disperate. Non rinnegherò mai le mie idee sociali e socialiste di un tempo, in senso originario. Anche quando si riveste un ruolo di guida nella società, col cuore bisogna restare vicino alla gente".

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