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Un signore e gli snob

Addio a Carlo Vanzina. Tratti e modi eleganti, senza mai dare troppo peso alle cattiverie dei colleghi

Luigi Bisignani
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Caro direttore, quando poche settimane fa Papa Bergoglio gli aveva stretto forte forte le mani, Enrico Vanzina, commosso fino alle lacrime, aveva capito che suo fratello Carlo non ce l'avrebbe fatta. Enrico, infatti, durante l'udienza in Vaticano riservata al Premio Agnes aveva pregato a lungo per suo fratello che da un anno combatteva con fede e coraggio, dopo mille cure, con un melanoma della pelle che, operato vent' anni fa, aveva ripreso all' improvviso la sua azione distruttiva. E quella stretta di mano così intensa gli era forse sembrata come un viatico nei disegni imperscrutabili del Signore. Un percorso terribile che Carlo ha affrontato, come sempre in ogni istante della sua vita, col pensiero rivolto a Dio, alla sua famiglia, ai suoi amici più cari. Sempre con quel sorriso ironico, ma un po' melanconico, e con quel tratto di generosità che lo hanno contraddistinto come amico impagabile e compagno di lavoro scrupoloso e attento... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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