Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Disastro a "Domenica In". E Cristina Parodi colleziona una gaffe dopo l'altra

Cristina Parodi

Da Romina Power a Ignazio Moser solo tanta noia

Carlo Antini
  • a
  • a
  • a

Nel deserto televisivo di questi giorni dove è andato in ferie anche il buon senso di chi fa i palinsesti, ci ha tenuto compagnia, nostro malgrado, “Domenica In” condotto da Cristina Parodi con l'aiuto della sorella Benedetta Parodi. Ora, dal cinese si compra un finto alberello di Natale, laccato di bianco, tutto in plastichina e con false foglie luminose meno tristanzuolo del contenitore domenicale di Rai1. Non si stenta a credere che la D'Urso vinca anche quando va in replica. Il motivo? Domenica Live ha una carta d'identità (becera, grottesca, bella, brutta, non importa), Domenica In la cerca a “I Soliti Ignoti”. La cerca e non la trova, come la “Titina”. “Domenica In, dimmi chi sei” Il programma garantisce una calma piatta irresistibile e terribilmente invitante per chi desidera abbandonarsi al caldo del proprio piumone. Come si fa a dire che Cristina Parodi non sia una professionista? Impossibile. Credibile mezzobusto del TG5, ottima conduttrice della vecchia versione di “Verissimo”, composta padrona di casa a “La Vita in diretta”, brava perfino nella sua trasmissione chiusa per bassi ascolti su La7 qualche anno fa. Semplicemente Cristina Parodi a “Domenica In” non è. Non è presentatrice, non è intervistatrice, non è trash. Perché anche il trash bisogna saperlo fare. Barbara D'Urso docet. Il programma ha un'impostazione gerontocratica e dinosaurica, ma non è la Rai in bianco e nero perché all'epoca quella cromaticità era evidente: o bianco o nero appunto. La Parodi conduce rimanendo dentro i limiti della realtà di un ufficio postale, rimane nei confini proprio come fa un bimbo quando deve colorare le figure di un album senza uscire dal margine nero. Quando sorride alla telecamera e dice: “Ancora tante cose, restate con noi” ha lo sguardo e la postura di chi lancia un messaggio subliminale: “Mettetevi in salvo voi che potete”. Crea un'aspettativa dell'evento successivo inversamente proporzionata a quella che si genera quando al concerto di Capodanno si attende la marcia di Radetzky. “Domenica In” non è incompreso dal pubblico perché troppo raffinato o elegante, è poco amato perché noioso oltre ogni ragionevole dubbio, non patinato, né divulgativo, “ualleroso” direbbero a Napoli. I tempi sono scanditi con il cronometro, si va a compartimenti a tenuta stagna. L'improvvisazione è l'Idra di Lerna ma paradossalmente lo spettacolo sembra improvvisato, se non raffazzonato. “Festival delle gaffe” Nella puntata di oggi, Cristina Parodi era impreparata infilando più di una gaffe. Nemmeno fosse arrivata in studio 10' prima della sigla senza mai provare. Grande spazio è stato dedicato a “Sanremo” perché il servizio pubblico deve pompare l'evento di casa. Ospite d'onore Iva Zanicchi. La Parodi lancia un video con la sua prima partecipazione al Festival, Claudio Lippi la corregge e lei balbetta: “sì, no, sì”. Roba che se lo faceva alla De Filippi era già diventato cenere da camino. Male è andata anche con Romina Power. Durante l'intervista, l'ex moglie di Al Bano ha tenuto in piedi la baracca con qualche battuta di spirito mentre la Parodi era tutta presa a elogiare l'unicità e l'importanza storica degli archivi Rai meglio di quanto fa Piero Angela con le bellezze italiane. Anche in questo caso pubblicità del libro di Romina Power e gaffe della Parodi (“Torni a Roma? Lo sai che faccio yoga nel centro aperto nella tua ex casa?”. E lei: “Non è possibile, fanno solo meditazione buddhista”). Di male in peggio con il talk sulle imminenti nozze tra Harry d'Inghilterra e Meghan Markle. L'attrice americana è stata trattata alla stregua di Amelia, la fattucchiera-megera in cerca dei quattrini di Zio Paperone e il principe come il cretinetti di Casa Windsor. Gli opinionisti hanno ripetuto ossessivamente che Harry è “fragile” e che Meghan proviene da una famiglia di degenerati: “Tutti abbiamo una pecora nera in famiglia, lei ha un'intera famiglia di pecore nere”. Al fianco dei due esperti della Casa reale inglese, anche il simpatico e dimagrito Costantino della Gherardesca che doveva pubblicizzare il suo programma. Si passa ai collegamenti con Benedetta Parodi e subito viene in mente la rubrica di Gianni Ippoliti: “Vip che cucinano senza fuoco”. La giornalista-cuoca fa la cioccolata calda, ma appoggia la mano sul fornello senza scottarsi. Avrà il palmo ignifugo? Poi va a casa della sventurata di turno: Alba Parietti. L'intervista è così amarcord che ormai ti senti i capelli cotonati come negli anni ‘80, hai la giacca con le spalline e canti “Wild Boys”. In fondo al barile di questa sbronza di noia, dove nulla ha osato disturbare l'oscurità del pomeriggio di Rai1, arriva Ignazio Moser. Ma come? Il servizio pubblico non manda in onda reality che ritiene di dubbio gusto e poi invita i personaggi che non sono voluti andare dalla D'Urso? E comunque, una volta che hai deciso di fare questa mossa di sciacallaggio televisivo, devi sporcarti con il fango e lottare, non puoi tenere il vestitino bon ton e il filo di perle. Altrimenti ne esce un ibrido insipido. E infatti: Panatta non coglie la gaffe di Ignazio che fraintende una domanda e risponde: “Solo una parentesi” pensando di parlare del GFVip, mentre esce la foto di Cecilia. L'apoteosi però si tocca con la Parodi. Mostra lo scatto che ritrae Nacho e Cechu abbracciati e brillocco all'anulare sinistro. Cristina afferma: “Gli hai regalato l'anello, quando vi sposate?”. E l'ex ciclista svela: “Niente nozze, non è mio. L'anello è un dono di Belen alla sorella”. Un equivoco nato sui social e chiarito già tre giorni fa. Bastava sfogliare una rivista di gossip, non la Treccani.

Dai blog