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Celentano profeta del torto. Un conformista vestito da ribelle

Marcello Veneziani
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Ha ottanta anni, vive nei pressi di Milano, guazza nei soldi e in una megavilla con parco e piscina, ha pochi capelli e un clan, sposò una bella donna che faceva l'attrice, un tempo suonava la chitarra ma a volte canta ancora; si crede Dio, fa il piacione e vuol dettare legge in tv e perfino nel mondo. Non parlo di Berlusconi ma di Celentano. Il mitico Adriano compie ottant'anni domani, alla Befana, e si avvia a essere coetaneo della Signora con la Scopa. Come lei, Celentano è mitico, porta doni, a cominciare dalla sua voce straordinaria, poi la sua mimica e le sue movenze paleo-rock. Azzurro, benché firmata da PaoloConte, è ritenuta la canzone più bella d'Italia nella versione adrianea e se la batte con Volare di Modugno nel titolo di Inno sub-nazionale o inno patriottico pop... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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