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La ribellione dei Litfiba: "Oscurati da Renzi ma noi siamo più forti"

La band in concerto a Roma. Piero Pelù: "C'è un veto in radio contro di noi per la mia frase sull'ex premier"

Davide Di Santo e Francesco Puglisi
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Il tempo passa ma i Litfiba restano. A 37 anni dal debutto il Dna di una delle più amate band italiane è stato solo scalfito dalle separazioni, dal declino del rock nei gusti dei giovani, da un mercato discografico in eterna crisi. Un'identità fatta di rock e ribellione che Piero Pelù e Federico «Ghigo» Renzulli, voce e chitarra della band che ieri sono venuti a trovarci in redazione, porteranno stasera sul palco del PalaEur per presentare il loro ultimo lavoro in studio Eutòpia. Chi sono oggi i Litfiba? Pelù: «Noi siamo sempre gli stessi, è il mondo a essere cambiato radicalmente. L'importante è vivere il proprio tempo senza nostalgia. Voltare le spalle al futuro non ha senso». Renzulli: «Non sono d' accordo, gli anni '80 erano meglio...» Eutòpia parla di ribellione, di reazione al sistema. Pelù: «Sì, ma non solo. Eutopia vuol dire il bel luogo, ed è una cosa che si conquista solo grazie alla forza delle proprie idee e della conoscenza. La rivoluzione inizia prima di tutto in noi stessi». Lei nel '95 certe risposte andò a cercarle a casa di Licio Gelli, l'ideatore della P2... Pelù: «Andai a bussare alla villa di Gelli che incredibilmente aprì la porta. Ho pensato: e adesso che c... gli dico? È stato come trovarmi da vanti il diavolo nella sua tana. Gli ho fatto un po' di domande... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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