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Mistero Moana

Moana Pozzi

A vent'anni dalla scomparsa si riapre il dibattito sulla morte. In molti sostengono che la pornostar sia ancora viva. Stasera verrà trasmesso l'ultimo film che ha girato nel 1994

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«Vivi come se dovessi morire domani e pensa come se non dovessi morire mai». Sono trascorsi 20 anni dal 15 settembre 1994 quando Anna Moana Rosa Pozzi, 33 anni compiuti qualche mese prima, moriva in un ospedale di Lione. Per il mondo era semplicemente Moana, un nome che i suoi genitori avevano scelto sfogliando l'Atlante e scoprendo che così si chiamava un'isola delle Hawai. E in quei 33 anni, non c'è dubbio, aveva vissuto ogni giorno come se fosse l'ultimo. In fondo è ciò che ci si aspetta da quella che ancora oggi è quasi unanimente riconosciuta come la «regina del porno» made in Italy. Col passare del tempo, però, abbiamo imparato che il sesso, fotografato, filmato, portato nei teatri a luci rosse, era poco più che una maschera per lei. La donna che ha turbato intere generazioni era una che amava «pensare». E forse per questo, come recita l'epigrafe iniziale (che accompagna la sua autobiografia «La filosofia di Moana» ndr), è ancora viva. Resa immortale da una scomparsa precoce che, come tale, ha alimentato il fiorire di misteri. L'ultimo, forse, si svelerà proprio stasera. Quando fan e curiosi potranno vedere «Moana...L'ultima volta», ufficialmente presentato come «l'ultimo film inedito girato dalla Pozzi». Brunetto Fantauzzi, «biografo storico» della pornostar e regista dell'operazione (il dvd verrà venduto con la riedizione del suo libro «Moana...amori e segreti»), garantisce l'autenticità. E anzi nei giorni scorsi ha presentato una denuncia-querela per alcune minacce ricevute. «Il film e il libro non devono uscire altrimenti saranno guai per te, Moana non vuole», gli avrebbe detto al telefono un anonimo. Parole che sembrano confermare la tesi che Fantauzzi sostiene da anni: non è morta, si è semplicemente ritirata dal mondo. «Le ultime notizie che abbiamo di lei - spiega contattato telefonicamente da Il Tempo - risalgono a febbraio di quest'anno. Poi più niente». Che tipo di notizie? Da parte di chi? «Amici e conoscenti ci informano su quello che lei fa». Sembra tutto un po' surreale, ma i dubbi attorno alla morte di Moana, esattamente come quelli che accompagnano la scomparsa dei grandi divi del rock (da Elvis a Jim Morrison), rispuntano puntuali ad ogni anniversario. Fantauzzi porta alcuni elementi a sostegno della sua tesi: l'Hotel de Dieu di Lione, l'ospedale in cui Moana sarebbe morta, non ha mai confermato la presenza dell'attrice; il corpo sarebbe stato incenerito ma i giorni 16-17-18 settembre 1994 l'inceneritore dell'ospedale non sarebbe stato in funzione; il padre e la sorella di Moana avrebbero accettato l'eredità il 7 settembre, una settimana prima della presunta morte; e, dulcis in fundo, non si sa dove siano state sotterrate o disperse le ceneri. Negli anni c'è stato chi ha contestato la versione di Fantauzzi. E chi l'ha confermata. I primi hanno mostrato certificati, hanno mandato in onda telefonate in cui il centralino dell'ospedale assicurava la morte, hanno persino fatto vedere la lapide senza nome del cimitero di Lerma (paesino natale dell'attrice in provincia di Alessandria) dietro la quale si nasconderebbe l'urna con le ceneri. I secondi, tra cui l'attrice Eva Henger, hanno detto che sicuramente Moana non è morta il 15 settembre 1994. Forse dopo, forse mai. Anche i motivi del decesso sono stati oggetto di dibattito. È stato veramente cancro o piuttosto Aids? Mauro Biuzzi, già fondatore del Partito dell'Amore e creatore, assieme alla madre di Moana, dell'Associazione Moana Pozzi, è stato tra i primi a smontare la tesi dell'Aids. Ed è tra i più acerrimi oppositori della teoria della «finta morte». Che in realtà non è l'unico mistero che accompagna la pornostar. Negli anni abbiamo saputo, ad esempio, che suo fratello, Simone Pozzi, era in realtà suo figlio. Così almeno raccontò lui nel 2006, alla vigilia dell'uscita del suo libro «Moana, tutta la verità». Peccato che un anno dopo Riccardo Schicchi, il manager-pigmalione che lanciò l'attrice nell'Olimpo del porno, spiegò che Simone era in realtà il figlio della sorella di Moana, Baby Pozzi. O ancora come dimenticare l'intervista con cui, sempre nel 2007, l'ex marito dell'attrice Antonio Di Ciesco, raccontò di averla aiutata a morire? Alla fine l'impressione è che il fantasma dell'attrice sia ancora troppo redditizio per lasciarlo morire. Fino al 21 settembre, al Sexy Disco Excelsiordi San Donnino (Fi), sono in mostra vecchie foto di Moana che lei stessa aveva strappato ritenendole «brutte». Che problema c'è? Eccole restaurate e pronte all'uso. Proprio come il film che, da quanto si racconta, mostrerebbe l'attrice pochi mesi prima della morte magra e con il volto scavato dalla malattia. L'avvocato Michele Cianci spiega che il vero ultimo film, ritrovato in un vecchio cinema di Brescia, è in suo possesso e verrà venduto alla cifra di 20 euro a fotogramma (parte del ricavato verrà dato all'Associazione nazionale tumori). Quello che uscirà in dvd, quindi, non è autentico. Cianci è il legale della famiglia di Nicolino Matera, l'ultimo produttore di Moana. Il dvd è prodotto dal nipote, Giuseppe Matera. Nicolino non può né confermare, né smentire. È morto nel 2012. Come Schicchi e tanti di quelli che hanno conosciuto Moana. Che è morta nel 1994. O forse no. 

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