Alessandra Ferri, la passione torbida di «Chéri»
Sette anni fa aveva deciso di dare l'addio alle scene. Poi lo scorso anno la svolta per Alessandra Ferri. È ritornata a teatro al Festival di Spoleto con The piano upstairs. Domani debutta al...
Sette anni fa aveva deciso di dare l'addio alle scene. Poi lo scorso anno la svolta per Alessandra Ferri. È ritornata a teatro al Festival di Spoleto con The piano upstairs . Domani debutta al Festival di Ravenna (Teatro Dante Alighieri), in prima europea ed in esclusiva per l'Italia, con lo spettacolo Chéri , diretto dalla regista e coreografa americana Martha Clarkem accanto al principal dell'American Ballet Theatre Herman Cornejo, e all'attrice Amy Irving. Una cortigiana ancora affascinante si innamora di un giovane. Una relazione pericolosa e scandalosa in piena Belle époque tra una donna colta, raffinata, dal passato chiacchierato e il capriccioso e irresistibile Chéri. Uno spettacolo tra la danza e il teatro Chéri , che la stampa Usa, dopo il debutto al Signature Theatre di New York, ha definito «il racconto di una passione delirante e voluttuosa, cullata in un'estasi sessuale». Non è la prima volta per Alessandra, che a teatro aveva interpretato Carmen, Giulietta, Manon. Biografici per età e temperamento. Ma questa volta è stato diverso. Anche se Léa in parte le assomiglia, ma solo per età anagrafica. «La danza proietterà gli stati d'animo dei due protagonisti - ha spiegato la Ferri - mentre la narrazione del racconto è stata affidata ad Amy Irving. Si soffermerà sulle sfumature, sui dettagli, sulle "nuances" di una passione controversa e irresistibile».