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Romani in delirio per i brani del Califfo reinterpretati dai big

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«Non escludo il ritorno», aveva cantato nel 2005 Franco Califano al Festival di Sanremo, dimostrando di essere ancora uno dei più originali parolieri e interpreti della canzone italiana. In realtà, più che ritornare, sembra che il Califfo non se ne sia mai andato, visto l'amore che Roma, proprio nel giorno del suo compleanno numero 2.776, gli ha tributato. Una Piazza del Popolo gremita ha ospitato la maratona musicale «Franco Califano: Non escludo il ritorno», promossa da Roma Capitale. La direzione artistica dell'evento è stata affidata a due grandi amici del «Prévert di Trastevere», Edoardo Vianello ed Elio Cipri, che hanno invitato tanti colleghi, ma anche personaggi del mondo dello spettacolo, del giornalismo e dello sport, per rendere il meritato tributo a un artista che in vita non sempre ha ottenuto i riconoscimenti che avrebbe meritato. Tutta l' avventura umana e artistica di Califano è stata un continuo alternarsi di successi, suoi e dei cantanti a cui ha prestato i suoi versi, e di cadute per ragioni che non avevano nulla a che fare con la musica e da cui è uscito sempre pulito. Come l'araba fenice, anche il Califfo è risorto dalle sue ceneri, grazie al suo amore per la musica e per la vita, continuando a regalarci nuove canzoni, lezioni di vita e di seduzione, sorrisi ed emozioni. Tante anche le emozioni che ieri hanno vissuto gli spettatori dell'evento in Piazza del Popolo, una location d'eccezione, con la Terrazza del Pincio che si ergeva in tutto il suo splendore sopra il palcoscenico. Il non facile compito di presentare, coordinare e dialogare con i numerosi ospiti è stato affidato a Fabrizio Frizzi, che ha dato prova ancora una volta della sua simpatia e professionalità. La serata ha preso il via con un medely acustico dei brani più celebri di Califano eseguiti dal quartetto di chitarre I Fabri Quattro. Frizzi ha salutato poi il pubblico e ha introdotto il primo ospite, Edoardo Vianello che, dopo alcuni ricordi personali legati alla sua lunga amicizia con il Maestro, ha cantato visibilmente emozionato «Da molto lontano». Anche Renato Zero, che non era presente a Piazza del Popolo, ha partecipato all'evento con un suo videomessaggio, acclamato dai «sorcini» presenti, così come Fiorello, che ha registrato una sua irresistibile versione di «Tac». Anna Tantangelo ha superato a pieni voti la difficile prova di non far rimpiangere troppo Mia Martini ne «La nevicata del ‘56», mentre Enrico Montesano ha regalato un momento di grande teatro leggendo «Er gigante de casa» e «La Morte». Un omaggio molto sentito, e non poteva essere diversamente, è stato quello di Federico Zampaglione, che ha cantato «Non escludo il ritorno», da lui scritta per Califano, e «Un tempo piccolo», che ha contribuito a riportare in auge negli ultimi anni. Impossibile citare tutti cantanti che si sono alternati sul palco: da Amedeo Minghi a Gianluca Grignani, da Lando Fiorini a Simone Cristicchi, da Raf a Mariella Nava, passando per Peppino Di Capri che ha interpretato «Un grande amore e niente più», prima classificata a Sanremo nel 1973, scritta per lui da Califano. Emozionanti i ricordi di chi Franco lo ha conosciuto bene, come Barbara D'Urso, Marina Occhiena e Maurizio Mattioli, così come le versioni di «Ultima spiaggia» e «Roma nuda» di Alberto Laurenti ed Enrico Giaretta, che hanno diviso per tanti anni il palco con il maestro. A fine serata Frizzi ha stupito il pubblico cantando «La nevicata del ‘56» insieme alla band di Califano. Gran finale con tutto il cast sul palco a intonare «Tutto il resto è noia». Noia rigorosamente bandita, quando nell'aria risuonano le canzoni dell'indimenticabile Califfo.

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