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A volte per le orchestre basta il nome.

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Macosì anche per la Mahler Chamber Orchestra, istituzione itinerante ed economicamente autonoma fortemente voluta e guidata con rara intelligenza da Claudio Abbado che la tenne a battesimo nel 1998 al Festival di Aix en Provence per uno storico Don Giovanni. Fondata nel 1997 su iniziativa di alcuni elementi della Gustav Mahler Jugendorchester, che avevano ormai raggiunto la maggiore età e volevano proseguire l'esperienza orchestrale compiuta nell'orchestra giovanile, è diventata un'orchestra senza fissa dimora, pur essendo di casa oltre che a Ferrara, anche a Dortmund, Essen, Colonia e al Festival estivo di Lucerna dove stanzia annualmente. Composta da 45 musicisti di 20 diversi Paesi europei, ha conseguito nel 2011 il riconoscimento di Ambasciatrice culturale dell'Unione Europea nel mondo. Stasera (Sala Sinopoli, 20.30) uno stuolo di valenti solisti dell'Orchestra Mahler si esibiranno per la stagione cameristica dell'Accademia ceciliana, cimentandosi in un repertorio stilisticamente molto vario ed allargato. Sotto la direzione di Philipp von Steinaecker proporranno infatti pagine strumentali dal barocco al moderno, partendo con due Concerti per fagotto di Bach e Vivaldi (solista Andrea Zucco) e un Concerto grosso di Haendel (il primo, in sol maggiore, della celebrata op. Sesta composta nel 1739) e finendo con i due Dioscuri della musica del '900, il russo Strawinsky (il neobarocco Concerto in re) e il magiaro Bartok (il Divertimento). Il barocco fiammeggiante del '700 italiano o tedesco a confronto con il neoclassicismo del primo '900: il sereno e ottimistico Divertimento per archi in tre movimenti (scritto nel 1939 per Paul Sacher e la sua orchestra alla vigilia del secondo conflitto mondiale e del suo volontario esilio americano) dell'ungherese che nell'alternanza di Soli e Tutti sembra richiamarsi alla logica delle chiaroscurate alternanze volumetriche barocche, e il Concerto in re per orchestra d'archi (1946) del geniale e sfaccettato Strawinsky, commissionato dal ricordato Sacher per il Ventennale dell'Orchestra da camera di Basilea. Qui la verve e l'ironia strawinskiana si sposano con la squadrata semplicità ed essenzialità neoclassica. L'orchestra ha un fitto carnet di impegni che li porterà quest'anno in ben 13 Paesi europei, più Giappone e Australia. I solisti della Mahler ingrosseranno le loro fila con l'innesto di valenti musicisti dell'Orchestra di S. Cecilia, nel segno di quel «musizieren», quel far musica insieme, segno di grande civiltà e cultura. Lor. Toz.

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