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L'ultima follia di Hitler Con la magia nera voleva diventare dio

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Chicrede che siano tutte invenzioni del film «I predatori dell'arca perduta», il primo kolossal con Indiana Jones, si sbaglia di grosso. La follia di Hitler e del suo Reich millenario non nasceva da un disegno politico, ma piuttosto da una sorta di incubo mistico che voleva ricongiungere un passato, in realtà mai esistito, ad un futuro raccapricciante. Le visioni negromantiche dei gerarchi del Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei, il Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori, sono state ricostruite in molti saggi e racconti, spesso con poco rispetto per la storia. La spinta stregonesca di quel gruppo, nato nelle birrerie tra discorsi deliranti ed esaltazioni razziste, ha tuttavia solide basi, oggetto di numerosi studi. Va in onda oggi alle 21, su History (canale 407 di Sky) lo speciale «Il vangelo di Hitler», che punta i riflettori sulle basi «occulte» del nazismo. Un documentario importante che affronta con rigore scientifico l'argomento, partendo dai fatti, dalle testimonianze e da quello che ancora oggi testimonia quella stagione degli orrori. Ciò che si intuisce, studiando pratiche e consuetudini dei gruppi che praticavano i «riti nazisti» è la loro natura «totalizzante», che non ammetteva cioè forme di pensiero vicine o divergenti. Il «vangelo» di Hitler si affermava attraverso manipolazioni della storia e strumentalizzazioni della fede, tutto finalizzato, sin dall'inizio, all'affermazione del mito di una «stirpe superiore». I «sacerdoti» di questa nuova fede furono i militari delle Schutzstaffel, l'unità di élite del Partito Nazista, nata sin dal 1926 come servizio d'ordine alle manifestazioni pubbliche del partito. Alle Ss venne poi attribuita la discendenza da un antico ordine cavalleresco. Questi paramilitari divennero guerrieri e al tempo stesso stregoni, mentre venivano promosse missioni archeologiche in Tibet, patria supposta della razza ariana, e anche nel sud della Francia alla ricerca del Santo Graal, considerato un oggetto di assoluto potere mistico. Nel 1929 Hitler nominò Heinrich Himmler capo delle Ss, le quali al momento contavano solo 280 uomini. Successivamente le Schutzstaffel arrivarono ad un organico di oltre 250mila unità. La loro feroce efficienza e il loro fanatismo divennero leggendari: il solo nome incuteva timore. Al gruppo non poteva mancare una base, un «cuore», un centro che fosse al tempo stesso un simbolo ed una base logistica. Himmler stesso stabilì nello spettrale Castello di Wewelsburg una sorta di «Vaticano» dei nazisti, e studiò riti a cui sottoporre i suoi uomini. Wewelsburg, una gigantesca struttura nel cuore della Germania, nella località di Büren, dalla pianta inquietantemente triangolare, divenne la fortezza dell'occulto di Himmler. La costruzione del grande castello iniziò nel 1600, ma fu poi fortemente caratterizzato dalla presenza nazista. Nell'edificio aveva particolare importanza la Obergruppenführersaal, la sala dei comandanti, al centro della quale c'è ancora oggi un mosaico denominato «il sole nero», un complesso disegno sul motivo della svastica. Proprio sotto la Obergruppenführersaal vi era la cosiddetta «cripta» o, secondo la mitologia nordica, la «terra dei morti», un'ampia sala circolare con dodici colonne di granito e un soffitto adornato da un'altra grande svastica. Qui, in un pozzo di pietra, dovevano essere poste le ceneri dei più importanti rappresentanti della «razza eletta», alla loro morte. Loro dovevano appartenere all'«ordine» delle Ss in eterno. Sì perché alla luce di ricerche e indagini quello nazista esce dalla logica del «partito», ma diventa piuttosto un culto, una religione, svelando così l'ultima follia di Hitler. Quella di diventare, attraverso le pratiche esoteriche, il Santo Graal, la Heilige Lance, la lancia di Longino, più che un capo di stato o un dittatore, piuttosto una vera divinità. Tutto questo, e più, è illustrato nell'interessante documentario di History. Dalle visioni demoniache ai rituali raccapriccianti al culto delle antiche divinità, lo speciale svela le misteriose radici del nazismo. Dando così anche un'idea più completa di tanto delirio e fanatismo. Un argomento che può essere ulteriormente approfondito attraverso le numerosissime opere di saggistica storica: a cominciare dai testi dello studioso Giorgio Galli che alle matrici magiche del nazismo ha dedicato più di un titolo.

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