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di Antonio Angeli È uno di quei film lodati, citati, ricordati dai critici.

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«Romaore 11», del «mago» della regia Giuseppe De Santis, è la pietra angolare del Neorealismo. Tuttavia questo piccolo grande kolossal del 1952, rigorosamente ispirato ad un reale fatto di cronaca e interpretato dalle star di quell'Italia ancora ferita dalla dittatura e dalle bombe, da molto era sparito dalla circolazione. Complice anche uno stato non ottimale delle copie conservate. Ed è allora un'ottima notizia il restauro digitale, a cura della Cineteca di Bologna, di questo film, ora disponibile in dvd, che ci restituisce un'Italia preoccupata, ma piena di speranze; afflitta dalla disoccupazione, soprattutto femminile; costretta a sopportare uno Stato che prende, ma non dà. Insomma un'Italia molto simile a quella di oggi. La presentazione ufficiale dell'edizione restaurata è per domani alle 16, alla Casa del Cinema di Roma, in Sala Deluxe. Dopo la proiezione in programma l'incontro con Adriano Aprà, critico e storico del cinema e con Marco Grossi, segretario dell'Associazione Giuseppe De Santis. Moderatore dell'incontro il giornalista Marco Spagnoli. Ispirato a una storia vera, con la collaborazione dell'allora giornalista Elio Petri, il film di Giuseppe De Santis apre il sipario sulle vicissitudini dell'Italia del Dopoguerra attraverso i racconti delle candidate ad un posto da dattilografa e del drammatico epilogo di quella giornata. Il fatto avvenne a Roma, a via Savoia, nel '51, un anno prima della realizzazione del film, e commosse l'intero paese. Per un posto di dattilografa in una piccola società si presentarono oltre duecento ragazze: ma la scala del palazzo dove le giovani attendevano di essere esaminate non resse al peso e, alle 11 del mattino, crollò. Molte furono le ferite, una perse la vita. De Santis, celebre per «Riso amaro», girato nel '49, si mise subito al lavoro per trarre un film da quella storia. Reclutò le star del tempo: Lucia Bosè, Lea Padovani, Delia Scala, poi Massimo Girotti, Raf Vallone, Paolo Stoppa. A questi volle affiancare alcune delle vere protagoniste di quella tragica mattina. Il film (come quasi tutti i capolavori del Neorealismo) non piacque subito, ma fu capito nel tempo. Molto particolari le musiche, per le quali il compositore Mario Nascimbene ottenne il Nastro d'Argento. Il capolavoro della maturità di De Santis è ora disponibile in dvd, edito da 01 Distribution e questo dopo la proiezione della pellicola in 35mm nella serata di anteprima dell'ultima Mostra del Cinema di Venezia e la pubblicazione del Quaderno dell'Associazione Giuseppe De Santis: «Roma ore 11- I 60 anni di un capolavoro», presentato in Laguna e poi anche all'XI FondiFilmFestival. Oggi i giovani possono vedere questo film grazie all'impegno dell'Associazione Giuseppe De Santis, con sede a Fondi, città natale del regista che, nel 2012, in occasione dei 60 anni dell'opera, ha sensibilizzato la Titanus, produttrice della pellicola, perché questa, che è una delle opere più significative della stagione neorealista, fosse a disposizione di tutti. Infatti, per ragioni di diritti, «Roma ore 11» non aveva mai visto la luce in vhs o su qualunque altro supporto, e la visione del film era limitata a messe in onda televisive in ore, di solito, notturne o a sporadiche proiezioni a festival o nei cinema d'essai. Il dvd, grazie anche all'interessamento di Guido Lombardo presidente di Titanus, è arricchito dal video extra «Roma ore 11. La riscoperta di un capolavoro» che raccoglie le testimonianze di Carlo Lizzani, Giuliano Montaldo, Adriano Aprà e Marco Grossi, intervallate da immagini, locandine e foto di scena. Il documentario, della durata di mezz'ora, offre commenti e riflessioni sulla straordinaria attualità stilistica e tematica del film, fornendo inoltre allo spettatore notizie sulla vita e le opere di Giuseppe De Santis. Bruciante il commento del regista Giuliano Montaldo: un film che ci fa vedere l'Italia com'era. E dopo tanto siamo tornati lì.

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