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Debutta stasera al blasonatissimo San Carlo di Napoli il nuovo allestimento dell'opera di Antonin Dvorák, Rusalka.

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Laregia è di Manfred Schweigkofler, direttore artistico del Teatro Comunale e Auditorium di Bolzano, e vincitore di numerosi riconoscimenti internazionali. «Rusalka, opera dell'orgoglio slavo, è un canto d'amore alla natura», afferma il regista per sottolineare il messaggio ambientalista che intende lanciare attraverso la messa in scena. L'allestimento, infatti, presenta costumi realizzati dalla fashion designer slovena Mateja Benedetti e realizzati dalla sartoria del San Carlo, diretta da Giusi Giustino, con materiali riciclati ed ecocompatibili: dalla pelle di salmone ricavata dagli scarti dell'industria alimentare e il cotone prodotto senza metalli pesanti, a costumi recuperati da precedenti allestimenti sancarliani. La lettura del titolo di Schweigkofler è postmoderna, visionaria, un'opera green per una sirena che racconta del rapporto dell'umano con la natura, dei limiti dell'uno, delle grandezze infinite dell'altra. Le scene di Walter Scheutze si ispirano all'arte contemporanea, e sono impreziosite dalle videoproiezioni e dalle luci al led rispettivamente a cura di Christoph Grigoletti e Claudio Schmid. Dopo il successo de «Il Diavolo e Caterina», Dvorák iniziò a comporre Rusalka nel 1900. Il libretto è dello scrittore Jaroslav Kvapil, importante figura del teatro boemo. Opera in tre atti, narra della sirena del lago Rusalka che decide di prendere sembianze umane per amore di un principe, pagandone amaramente le conseguenze.

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