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Freakonomics Il bello dell'incentivo

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Cinema In sala il film tratto dal best seller omonimo Un economista spiega il senso dell'imprevedibilità

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Levitte Stephen J. Dubner, autori dell'omonimo bestseller «Freakonomics - The Hidden Side of Everything» che ha venduto 4 milioni di copie ed è stato tradotto in 35 lingue. In Italia «Freakonomics. Il calcolo dell'incalcolabile» è uscito con Sperling&Kupfer. Il film rivela il lato nascosto di ogni cosa rovesciando le convinzioni comuni e svelando come teorie economiche e metodo statistico applicati alla vita di tutti i giorni aprano sorprendenti interpretazioni del mondo intorno a noi. I numeri portano nelle direzioni più inaspettate e a conclusioni sorprendenti, a volte controverse. Qualche esempio che si potrà vedere nel film? Ci saranno alcuni quesiti che troveranno la loro risposta proprio in «Freakonomics»: del tipo, che influenza ha sulla vita di una persona il nome assegnatole alla nascita? Oppure, è più pericolosa una pistola o una piscina? E ancora, che cosa hanno in comune gli insegnanti e i lottatori di sumo? E che collegamento c'è tra la legalizzazione dell'aborto e la diminuzione del tasso di criminalità? Steven D. Levitt, docente di economia all'università di Chicago, e Stephen J. Dubner, giornalista e scrittore, spiegano come la nuova economia usi i numeri per comprendere le dinamiche sociali in un best seller giunto ormai alla terza edizione. L'antologia composta da diversi capitoli diretti dai registi Morgan Spurlock (Super Size Me), Alex Gibney (Taxi to the Dark Side), Eugene Jarechi (Why We Fight) e Rachel Grady ed Heidy Ewing (Jesus Camp), basata sul best seller scritto dall'economista Steven Levitt e dal giornalista Stephen J. Dubner, sarà proiettata negli schermi del circuito The Space Cinema oggi, domani e mercoledì. Il film documentario è stato prodotto con 3 milioni di dollari da Chad Troutwine, Chris Romano e Dan O'Meara, in un formato omnibus. È già stato proiettato in anteprima mondiale come Closing Night Gala (film di chiusura) al Tribeca Film Festival ed è stato anche il Film d'Apertura della Notte al'AFI/Discovery SilverDocs film festival. Nel lungometraggio «Freakonomics» il tema dominante è l'importanza dell'incentivo come strumento in grado di condizionare in modo netto gli atti di ogni essere umano: tratta argomenti anche specialistici per mezzo di strumenti di analisi non convenzionali e si rivela, a seconda dei passaggi, sorprendente e divertente, illuminante e profondo. Il film richiama alla mente la composizione di un libro ed è strutturato come una vera e propria introduzione con dei capitoli che ne cadenzano i ritmi e progressivamente ne rivelano i ragionamenti. Ogni capitolo viene alternato con le riflessioni degli autori che di volta in volta commentano i momenti del loro lavoro. Il risultato finale è una sorta di vademecum nel quale gli autori esortano la scelta e la consapevolezza delle azioni, perchè riprendere possesso della propria personalità, con o senza incentivi, è l'unico modo per dar forma a ogni verità individuale e collettiva e, a dispetto di ogni irrecuperabile passato, per determinare la realtà del presente e quella del futuro. Il film, come il libro, segue un'indagine secondo criteri anticonvenzionali (ma più veritieri) capaci di mostrare le reali dinamiche sociali e di comprendere fenomeni altrimenti inspiegabili.

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