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Uomini che combattono per non «morire dentro»

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Unuomo non può essere un eroe, o forse sì, ma solo in situazioni sporadiche. Qui infatti gli Eroi sono una collina con su posti a circolo vecchi massi che ricordano figure umane, spiriti di guerrieri intrappolati nella terra. «In guerra non c'è posto per gli eroi. Soprattutto in questa guerra» dice il colonnello Bremer Dan Gorst, Osservatore Reale della Guerra del Nord e maestro di spada caduto in disgrazia. «The Heroes» (Gargoyle Extra, pag. 720 euro 17,90) dell'inglese Joe Abercrombie è uno dei volumi stand-alone ambientati nel mondo della trilogia epic fantasy The First Law. La storia narra di due fazioni, opposte perché altrimenti non esisterebbe il concetto di conflitto, L'Alleanza e Il Nord. Tre giorni per fare la guerra, tre giorni utili all'autore per descrivere l'umanità osservata attraverso una lente di ingrandimento per sviscerare l'azione e l'input che ha spinto il personaggio a compierla, i suoi sentimenti. Non si risparmia Abercrombie, la scrittura scorre come la frequenza dei fotogrammi di un film passando da una situazione all'altra mantenendo il punto. Due armate e dalla molteplicità dei personaggi avanzano anche due donne, Portento e Finree. Un affresco di ambizione, vizi, astuzie. Per la guerra Portento trascura la famiglia, lei, madre e moglie. Tutti i guerrieri di The Heroes sono imperfetti e deboli, veri anti-eroi che combattono perché sanno che la loro missione nasce dalla fede ed è lì l'unica realtà in cui si sentono al sicuro. «Combattere è vivere» dice uno dei personaggi, forse perché rischiare la vita è l'unico modo per non morire dentro. Si rabbrividisce, a volte, malgrado il sole. Chi comanda sa, chi subisce l'ordine, ignora. Onore, fedeltà, gloria, sono questi i nobili valori dell'umanità assassina? Una metafora quella della guerra, utile per rappresentare la vita ricca di noie, di angosce, di tempi morti, di paure, di caos. Dopo il terzo giorno, Curden Lo Strozzato, uomo tutto di un pezzo, uno dei Nominati, sembra invecchiato, un martello che sa poco usare ha sostituito la sua spada. Nostalgico dell'adrenalina e del lezzo delle ferite, cede all'invito di Scorzadura per risentirsi utile nell'unica cosa che gli riusciva bene, combattere per non morire.

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