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di Carlo Antini Sembrano passati anni luce da quando le rockstar snobbavano il nostro Paese.

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Unacortina di ferro che divideva in due l'Italia e l'Europa intera. Se glielo vai a raccontare oggi, Madonna, Sting, U2 e Bruce Springsteen non ci credono. Loro infatti in Italia ci vengono eccome. E fanno a gara a chi arriva prima. L'estate 2012 è lì a dimostrarlo con il suo stuolo di star già pronte a salire sui palchi della Penisola. Si comincia con il boss dei boss, l'infaticabile Bruce Springsteen che, alla soglia dei 63 anni, continua a macinare chilometri e sudore come fosse un ventenne pieno di speranze. E forse lo è davvero. Springsteen debutterà in Italia la settimana prossima, il 7 giugno allo stadio San Siro di Milano, dove presenterà i brani del suo recente «Wrecking ball». Poi tutte d'un fiato le tappe di Firenze (10 giugno) e Trieste (11 giugno). Lo abbiamo visto nell'estate 2009 sul palco dello stadio Olimpico di Roma, accompagnato dagli inseparabili della E-street band. Fu una serata memorabile. Springsteen & Co. suonarono per tre ore e mezza filate, senza fermarsi mai. Neppure quando i tecnici delle luci riaccesero i riflettori dello stadio illuminandolo a giorno. In quel preciso istante, ancora una volta, il Boss riuscì a incarnare l'anima più profonda del rock, la voglia di gettare il cuore oltre l'ostacolo, con la verità stampata sulla fronte. Se Springsteen fa tris non è da meno la regina del pop. A Roma è già salita la febbre per il concerto di Madonna, attesa martedì 12 giugno allo stadio Olimpico. Quando si muove lady Ciccone si sa che nulla è lasciato al caso. Centinaia di tecnici e operai fanno vivere uno show itinerante, atteso ancora di più dopo le altalenanti vendite del recente «Mdna». La tournée ha debuttato l'altra sera a Tel Aviv con un concerto che, nelle intenzioni, voleva «attirare maggiore attenzione sugli sforzi per ottenere la pace in Medio Oriente». E già se ne discute ancor prima dell'arrivo in Italia. «Madonna della pace» o no, come hanno sottolineato i giornali israeliani dopo lo show, sul piano tecnico «Mdna» ha lasciato gli spettatori a bocca aperta per la ricchezza e la fantasia dei suoi effetti scenici. Malgrado i suoi quasi 54 anni, Madonna ha stupito gli spettatori per l'inesauribile energia e per la verve che la confermano una delle maggiori artiste «performer» a livello mondiale. Ma il lato musicale, sostengono alcuni critici, non ha entusiasmato. Lo show, insomma, farebbe lavorare più gli occhi che le orecchie e se ci sono particolari qualità musicali «non ce ne siamo accorti». La stampa ortodossa israeliana non è stata a guardare e ha attaccato Madonna per il concerto, definito «vergognoso». Il giornale religioso HaEda ha dedicato un articolo alla popstar, alla quale si è riferito semplicemente come alla «famosa cantante gentile» per sottolineare il fatto che non è ebrea, titolando «Le vergognose performance dei cultori della Cabala in Terra Santa». Il giornale ha anche criticato la decisione preannunciata da Madonna di visitare i luoghi sacri nel nord di Israele da cui, ha scritto, le popolazioni locali «sono sconvolte e disgustate». Al punto, sostiene HaEda, che avrebbe rinviato la visita per evitare proteste. Nel mirino è finita la passione per il misticismo ebraico della Cabala della Material Girl, «una non ebrea che trasforma la fede in un culto ridicolo e le tombe dei giusti in un luogo turistico e trendy». Nonostante le ostilità affatto celate degli ortodossi, a Tel Aviv Madonna ha ugualmente conquistato il cuore degli israeliani con attestazioni di amicizia. Presentato come «il discorso della Regina», il suo accorato appello per la pace è stato ripreso da molti quotidiani. «Ho deciso di iniziare il mio tour in Israele - ha spiegato Madonna - per una ragione particolare e speciale: per ribadire che il conflitto in Medio Oriente, che prosegue da migliaia di anni, deve cessare». Poi, echeggiando le proprie credenze cabalistiche, la popstar ha assicurato: «Se ci sarà la pace in Medio Oriente, ci sarà una pace mondiale». Dopo Israele e Roma, Madonna si fermerà anche a Milano (14 giugno) e Firenze (16 giugno). Sarà che le rockstar vengono più volentieri in Italia, ma il merito va anche alle istituzioni. Per due miti della musica come Springsteen e Madonna, infatti, si può alzare il volume. La Giunta di Milano ha concesso l'autorizzazione in deroga per alzare i limiti di decibel per i due concerti a San Siro. Due decibel in più quelli consentiti alle due star: il limite è stato fissato a 82 decibel, contro gli 80 consueti. E l'estate non è finita qui. Grande attesa anche per i Radiohead il 30 giugno ospiti del festival Rock in Roma (Ippodromo delle Capannelle), dove Lenny Kravitz arriverà il 17 luglio con il suo Black and White Tour, che debutta il giorno prima, il 16, da Aosta e poi farà tappa anche a Vigevano. I fan dei Cure saranno felici di assistere alle performance della band in programma all'Heineken Jammin' Festival il 7 luglio alla Fiera Milano Live (dove due giorni prima sono di scena anche Noel Gallagher e i Red Hot Chili Peppers) e all'ippodromo romano delle Capannelle. Tra le tante stelle che faranno brillare la nostra estate musicale, spicca anche Sting: l'ex Police sarà protagonista di quattro concerti a luglio: il 10 a Piazzola sul Brenta, il 12 a Molfetta, il 13 a Taormina e il 15 a Perugia.

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