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di Carlo Antini «L'agricoltura per me è una vera passione».

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Aquesta passione che tanto contò nella vita privata e pubblica dello statista è dedicato il doppio percorso espositivo aperto da sabato a Roma nel palazzo del ministero delle Politiche agricole. Sarà un excursus per raccontare il Cavour imprenditore agricolo, alle prese con concimi, fertilizzanti e sperimentazioni, malattie delle piante, macchine agricole e incroci di razze animali, discorsi e proposte parlamentari su nuove forme di associazionismo agricolo e su innovativi sistemi di drenaggio delle acque. Per illustrare uno dei tanti aspetti di una personalità estremamente poliedrica, ma razionale e pragmatica, dalle rare capacità amministrative quale era Cavour, sono state coinvolte alcune tra le più importanti istituzioni che ne custodiscono l'eredità. Attraverso una selezione del patrimonio materiale, documentaristico, fotografico, archivistico, iconografico ed epistolare dei fondi cavouriani si è voluto creare un percorso che, attraverso lo svolgimento di alcuni temi, ha simbolicamente ricostruito i tratti salienti dell'impegno e dell'amore nutrito da Cavour per l'agricoltura. Se l'interesse del Conte per la terra nacque da un'esigenza pratica, dal bisogno di amministrare in maniera razionale e remunerativa le tenute di famiglia, ciò non gli impedì di sviluppare ben presto una vera e propria passione e di renderla un aspetto fondamentale della sua attività privata e pubblica, un impegno i cui risultati furono tutt'altro che secondari nella storia dell'agricoltura sabauda e italiana del tempo. Dalla metà degli anni trenta fino ai suoi ultimi giorni lettere, saggi, note articoli, interventi e riflessioni testimoniano l'impegno di Cavour ad esprimersi su temi agrari di diversa natura, ora in qualità di possidente e amministratore, ora di sperimentatore, ora di membro delle più prestigiose istituzioni agrarie del tempo italiane ed estere, ora come ministro dell'Agricoltura e delle Finanze. A quella che, nel proprietario terriero, era diventata una vera e propria «passione agraria» si aggiungeva, nello statista, la consapevolezza del peso fondamentale rivestito, al tempo, dall'agricoltura nell'economia delle nazioni e dunque nella loro crescita e sviluppo in senso moderno. Per questo il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali aprirà le sue porte al grande pubblico in occasione della festa della Repubblica sabato prossimo e sarà aperto tutti i weekend da giugno a settembre proponendo un doppio itinerario di visita che vede come protagonisti da una parte con «Omaggio a Cavour», il grande statista Camillo Benso Conte di Cavour, che ricoprì la carica di ministro dell'Agricoltura e che è considerato fondatore della Patria e del Dicastero, e dall'altra, con «Le meraviglie del Palazzo», il Palazzo dell'Agricoltura con il suo patrimonio artistico e architettonico. Due percorsi che intrecciandosi e talvolta sovrapponendosi porteranno i visitatori a scoprire un aspetto particolarmente interessante del Conte di Cavour, la sua passione per l'agricoltura e le bellezze nascoste della sede del Dicastero. Oltre cento le opere esposte tra lettere originali di Cavour, leggi e decreti, immagini fotografiche, incisioni, mappe e piante catastali, periodici, disegni progettuali del Canale Cavour, diari autografi del celebre statista, concesse in prestito dall'Accademia di Agricoltura di Torino, l'Archivio di Stato e la Biblioteca reale di Torino, la Fondazione Camillo Benso Conte di Cavour di Santena, l'Archivio Centrale dello Stato e il Museo Centrale del Risorgimento italiano di Roma. Le memorabilia del Conte si intrecceranno a «Le meraviglie del Palazzo» che si propone un percorso che, guidando i visitatori negli spazi del Ministero, li porta a scoprire i suoi tesori e i suoi tratti distintivi, quell'insieme di opere d'arte e interventi decorativi che caratterizzarono l'edificio sin dalla sua costruzione come sede di un ministero dedicato all'amministrazione dell'attività agricola, al rapporto dell'uomo con la terra e con l'ambiente naturale. Il Palazzo dell'agricoltura custodisce al suo interno manufatti, opere decorative, tele, statue, affreschi, arredi, vetrate, tesori bibliografici che costituiscono una vera e propria meraviglia, nota ai suoi funzionari e addetti ma perlopiù sconosciuta al grande pubblico. Sale e saloni di rappresentanza, ingressi principali e scaloni d'onore, ma anche semplici corridoi di uso comune, sale di consultazione aperte agli studiosi, locali per riunioni e adunanze sono impreziositi da opere di straordinaria fattura, eseguite da artisti e artigiani appositamente chiamati a intervenire o lì collocate per volontà di illuminati funzionari che, nel corso degli anni, hanno animato l'attività culturale del Ministero. In questa occasione si potranno ammirare la Biblioteca storica nazionale dell'agricoltura, la vetrata policroma di Duilio Cambellotti, la guida della pavimentazione e il Salottino Cavour. Nonostante il Palazzo sia stato concepito nella sua struttura secondo criteri funzionali prima che estetici e di rappresentanza, le opere, armonicamente inserite all'interno dei suoi spazi, testimoniano come nelle diverse epoche di attività del Dicastero la terra e le attività ad essa legate siano state fonte di ispirazione artistica, oltre che fondamentale elemento economico per lo sviluppo del Paese.

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