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Il nuovo che danza Ecco come rinasce il Festival di Spoleto

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Lavirata di Giorgio Ferrara, regista di provata esperienza e rinomanza, è da tempo ormai sotto gli occhi di tutti ed ha spostato l'asse della bilancia spoletina dalla musica e dalla danza piuttosto verso il teatro con presenze prestigiose e costanti nel tempo. Dal 29 giugno al 15 luglio 41 gli spettacoli della prossima edizione con 2 rassegne di cinema, un laboratorio teatrale, 3 convegni, 2 concorsi, 4 premi oltre agli eventi speciali e le mostre d'arte. Si va dunque consolidando la rotta di bordo, con un dosato equilibrio delle molteplici componenti che fanno del festival umbro non solo la più antica istituzione del genere in Italia, ma anche la più ricca ed originale. Titolo centrale quello dell'opera lirica, sempre scelta tra rarità e lavori di sicuro valore musicale. Quest'anno per la serata inaugurale la scelta è caduta su Il giro di vite di Benjamin Britten (dal 29 giugno) per la regia dello stesso Ferrara con l'Orchestra Verdi di Milano diretta da Johannes Debus. Per la musica oltre ai tradizionali Concerti di mezzogiorno, affidati ai giovani talenti della Scuola di musica di Fiesole, spiccano il confronto tra folklore e musica colta proposto dall'Ensemble Raro (8 luglio), la rarità mozartiana de L'Oca del Cairo affidata al Conservatorio di Perugia (13 e 15 luglio), Il Carnevale degli animali di Saint Saens con Elio Pandolfi e il Concerto di chiusura (15 luglio) in Piazza Duomo con l'Orchestra del Capitol de Toulouse in un programma tutto russo. Ricco anche il cartellone della danza con presenze di vaglia come quelle del Wiener Staatsballett (30 giugno) che presenta tra l'altro un balletto su Maria Antonietta, del Pacific Northwest Ballet (dal 6 luglio) con un programma dedicato a Twyla Tharp e del Balletto del Semperoper di Dresda (13 e 14 luglio) con coreografie di Balanchine e di Forsythe. Nutritissima come di prammatica la sezione Teatro che vede riconferme e new entry. Tra queste ultime la presenza di Mikhail Baryshnikov (dal 30 giugno) accanto ad Anna Sinyakina in In Paris A play, una storia d'amore interdisciplinare con regia e adattamento di Dmitri Krymov dal racconto di Ivan Bunin. Kafka sarà di scena con Il Castello adattato registicamente da Giorgio Barberio Corsetti (30 giugno), Stefano Benni nel doppio ruolo di autore e regista de Le Beatrici (dal 30 giugno), il Joyce dell' Ulisse adattato da Chiara Caselli (dal 30 giugno). Una chicca la Lulu di Wedekind con il Berliner Ensemble per la regia di Robert Wilson (5-7 luglio) uno dei classici della drammaturgia contemporanea. Un amore impossibile ed assoluto quello raccontato poi da Laura Lattuada con le parole di Roberto Cotroneo (6-7 luglio), ma da non mancare anche il progetto pirandelliano de I Sei personaggi in cerca d'autore (dal 7 luglio) sotto la vigile regia di Luca Ronconi. Altri volti noti in cartellone infine quelli di Paolo Ferrari per il Beniamino di Steve J. Spears con la regia di Giancarlo Sepe (dall' 11 luglio) e di Vincenzo Salemme che dirige il suo Il diavolo custode, (12 luglio). Tra gli eventi si impongono le prediche di illustri affabulatori sui vizi capitali, la mostra di sipari ottocenteschi restaurati dalla Fondazione Carla Fendi, che figura tra i partner principali del Festival, le rassegne di Arte e psicanalisi e di Cinema e psicanalisi. Stimolante come sempre il percorso delle mostre del Festival a cura di Vittorio Sgarbi.

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