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Grazie alla passione per gli abissi il regista ha già le riprese per «Avatar 2»

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Nuovi effetti speciali raccolti in mare per il suo prossimo kolossal

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Ilregista fece infatti costruire un sottomarino in Australia (dopo oltre 7 anni di lavoro), il Deepsea Challenger lungo una ventina di metri, che ha pilotato fino al punto più profondo, navigando per diverse ore (mentre il Trieste a malapena rimase sotto 20 minuti), riprendendo tutto e raccogliendo campioni per sofisticate ricerche biologiche, geologiche e geofisiche. In questa impresa (rischiosa per lo stesso Cameron) c'è chi scommette che alcune di quelle riprese saranno poi inserite in «Avatar 2», tra gli abissi marini del pianeta Pandora. Intanto, l'amore tra il proletario Jack (Leonardo DiCaprio) e l'aristocratica Rose (Kate Winslet), sbocciato nel tragico viaggio del Titanic, appassionò talmente tanto il pubblico mondiale da incassare più di 1 miliardo e 800mila dollari, primato che è stato superato solo, 12 anni dopo, da un altro film dello stesso regista James Cameron, ovvero «Avatar». E proprio sul terreno del 3D tornerà al cinema (dal 6 aprile nel centenario del varo della celebre nave) il kolossal che ha lanciato DiCaprio nel firmamento delle stelle di Hollywood. La visione è stata rimasterizzata e convertita in 3D a un costo di 18 milioni di dollari. «Con questa operazione ho cercato di amplificare l'impatto emotivo originale del "Titanic"» - ha sottolineato il regista - Il mondo va avanti, il cinema ne riflette ogni trasformazione e conquista. Continuo a credere alla romantica metafora d'amore, di vita e di morte del "Titanic" e non penso affatto che sia sminuita da questa operazione». Gli analisti scommettono che «Titanic 3D» (la cui prima versione vinse ben 11 Oscar nel 1997) incasserà almeno 150 milioni di dollari solo in Usa. Eppure siamo parlando della riedizione di una pellicola che ha quasi 15 anni. Il pubblico però è pronto non solo a tornare sulle «nave dei sogni» con Leonardo e Kate ma anche a condividere la passione di Cameron per gli abissi marini. Il Titanic impiegò 2 ore e 40 minuti per colare a picco dopo la collisione contro un iceberg nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912. Il film ripercorre quella tragedia, causata da errori tecnici e protagonismi eccessivi, fondendo il melodramma con la catastrofe e l'epica di un mondo ancora ingenuo e separato da classi sociali. Il lungo prologo di «Titanic» è ambientato nelle profondità dell'Oceano Atlantico e il regista impiegò diverse settimane per filmare dal vivo il vero relitto della nave: lì, sperimentò nuove tecniche di ripresa sottomarina che portò avanti anche in «Ghost of the Abyss». Intanto, i fan di tutto il mondo potranno vedere il red carpet della premiere di «Titanic 3D» alla Royal Albert Hall di Londra in diretta oggi, alle 18, andando sul sito www.live.titanicredcarpet.com. Mentre in Italia qualche notizia in più sull'atteso kolossal ci sarà al Future Film Festival di Bologna, da oggi e fino al 1° aprile. Un'edizione, hanno detto i due direttori Giulietta Fara e Oscar Cosulich, arricchita da una serie di incontri, convegni e workshop, come quello sul 3D e le sue infinite possibilità di evoluzione (che avrà come ospite speciale una delegazione di Pixar), o sul cinema "green" a impatto zero e a chilometri zero e soprattutto sul convegno «In balia delle onde (radio): la catastrofe mediatizzata - Vecchi e nuovi media a cent'anni dal Titanic», su come i media hanno spettacolarizzato le catastrofi nell'ultimo secolo. Mentre si preparano le commemorazioni ufficiali (il Titanic uscì dai cantieri navali Harland and Wolff a Belfast e il 10 aprile salpò dal porto di Southampton per New York ma colò a picco quattro giorni dopo), si moltiplicano le teorie: dopo quella della "luna gigante", l'ultima, dell'esperto inglese Tim Maltin, attribuisce la collisione contro l'iceberg a un miraggio, un fenomeno anomalo di rifrazione della luce creato dalla congiunzione dell'acqua fredda proveniente da Nord, con quella più calda della Corrente del Golfo. Din. Dis.

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