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Il mondo dello spettacolo saluta il suo artista

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«Poeta,pittore, narratore e sceneggiatore cinematografico di straordinario talento, nel suo lungo e intenso percorso artistico - aggiunge - scandito da prestigiosi riconoscimenti, egli ha sempre mantenuto vivo il legame con la sua terra e rivolto uno sguardo attento al futuro fino all'ultimo con generoso entusiasmo». Francesco Rosi, che ha diviso spesso il percorso artistico con Guerra dagli anni '50 ricorda «prima di tutto un amico, un amico inimitabile e un artista davvero profondamente insostituibile.Tonino è Tonino, lo era quando ci siamo incontrati la prima volta e per me lo sarà sempre. Difficile accettare la realtà, ma si sa che questo è il ritmo della vita e così vale per tutti». Per Vittorio Taviani «quando un paese perde un poeta è sempre una tragedia, per me e mio fratello Paolo ancora di più, perchè per noi Tonino è stato un pianeta, non c'è parola che rappresenti di più quel mondo fantasioso e magico che ci ha fatto conoscere in tanti anni di amicizia e collaborazione». Tanti anni di incontri e due film negli anni '80: «Kaos» tratto dalle «Novelle per un anno» di Luigi Pirandello e «La notte di San Lorenzo». «Incontrarlo era ogni volta un'avventura perchè ti affascinava con le parole, parlava parlava, scivolava sopra le cose come una farfalla». «Tutto quello che lui diceva erano perle. Mi ricordo - prosegue il regista premiato con l'Orso d'oro al festival di Berlino per "Cesare deve morire" - quando andavamo nell'attico che aveva a piazzale Clodio, niente penne, nè appunti. Tutti incantati a sentirlo parlare».

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